Roma, morte mamma e figlia sotto le macerie ad Acilia. L’urlo dei parenti (video)

29 Dic 2016 9:08 - di Gabriele Alberti

 

La tragedia che tutti avevano sperato venisse scongiurata si è alla fine verificata. Sotto le macerie della palazzina di Acilia a Roma sono morte madre e figlia di nove anni, Debora e Aurora, estratte in serata dopo nove lunghissime ore di lavoro ininterrotto dei vigili del fuoco, tra i tanti cittadini che hanno sperato fino all’ultimo di trovarle ancora in vita. Una scena che ricorda il terremoto, ad Acilia, borgata all’estremo sud di Roma. Ma stavolta a far crollare una palazzina di due piani abitata da una intera famiglia sarebbe stata una fuga di gas.

Crollo palazzina, l’urlo dei parenti

“È impossibile, Dio no!”, l’urlo di disperazione dei parenti, assistiti da psicologi e personale della Croce Rossa. Il marito della donna e il figlio maggiore non erano in casa al momento dello scoppio, e al loro ritorno per lo choc sono stati assistiti dalla Croce Rossa. I testimoni hanno raccontato di uno scoppio fortissimo verso le 14 nell’edificio, un’esplosione che ha investito e danneggiato anche i palazzi vicini, in via Giacomo della Marca, una strada dove le case sono una attaccata all’altra. “Ho sentito un boato, all’inizio pensavo fosse una sparatoria – ha racconta una donna -. La casa ha tremato, mi è anche caduta la bottiglia dal tavolo”. Qualcun altro ha pensato a un terremoto. L’ipotesi privilegiata dai vigili del fuoco – intervenuti con cinque squadre – è che ci sia stata un’esplosione provocata da una fuga di gas, forse al primo piano della palazzina, che ha causato il cedimento dei solai. L’edificio è diviso in quattro appartamenti e in uno al piano terra c’era uno studio dentistico. L’azienda Italgas ha reso noto che la propria rete è risultata integra.

Si apre l’inchiesta per disastro colposo

La donna rimasta sotto le macerie era insegnante di italiano nella scuola Traiano di Dragona, quartiere vicino ad Acilia, nella quale studiava anche la figlia Aurora. Al momento dell’esplosione il papà era al lavoro in un supermercato della zona, mentre il figlio più grande, Lorenzo, era fuori casa. Le due persone estratte vive dalle macerie e trasportate in eliambulanza in ospedale sono il fratello e la sorella della donna, che aveva perso recentemente i genitori. Al piano terra abita una famiglia cingalese, assente al momento dell’esplosione. Al primo piano c’erano le due case maggiormente interessate dal crollo. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta per disastro colposo. Il pm Mario Palazzi ha disposto una consulenza tecnica sulle cause dell’esplosione. Il magistrato, che ha effettuato un sopralluogo nella zona, affiderà l’incarico a due ingegneri. Al momento non è possibile stabilire con certezza se lo scoppia sia avvenuto per una fuga di gas metano o di gpl, anche se secondo le prime informazioni gli investigatori avrebbero rinvenuto alcune bombole di gas all’interno dell’abitazione della famiglia cingalese.

Il cordoglio dio Giorgia Meloni

“Cordoglio per la tragica scomparsa di Debora e di sua figlia Aurora, rimaste uccise nel crollo di una palazzina ad Acilia probabilmente causato da una fuga di gas. Ci stringiamo alla famiglia in questo momento di dolore e siamo vicini a tutta la comunità di Acilia, colpita da questa grave tragedia. I nostri auguri di pronta guarigione vanno al fratello e alla sorella di Debora, estratti vivi dalle macerie dai Vigili del Fuoco”. È l’accorato post su Facebook del presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.

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