Berlusconi: «Pronti ad aiutare i terremotati ma Renzi non ci chiama»

4 Nov 2016 10:03 - di Monica Pucci

Silvio Berlusconi, intervistato dal Tg5, ribadisce la piena collaborazione di Forza Italia con il governo, che invita ad “agire presto”, per risolvere i problemi dei terremotati del centro Italia. Ma conferma il netto “No” al referendum sottolineando di essere fiducioso che gli italiani non permetteranno a questo esecutivo di trovare quella “legittimazione” che non ha avuto dal voto popolare.

Berlusconi: sul terremoto è giusta un’intesa bipartisan

«Quando governavano ci siamo trovati a gestire una tragedia simile a questa, se possibile anche più grande come dimensioni, conosco bene quindi il dolore dei sopravvissuti, l’eroismo dei soccorritori, il senso di impotenza delle istituzioni di fronte a un fenomeno rispetto al quale siamo del tutto indifesi e nonostante tutto questo a L’Aquila siamo riusciti a dare in breve tempo una casa anti-sismica, sicura, decorosa. Mi auguro che il governo Renzi sia in grado di fare altrettanto. Se prevenire i terremoti non è possibile è però doveroso fare tutto il possibile per andare incontro al bisogno delle vittime!, ha spiegato il leader di Forza Italia, ribadendo la disponibilità a collaborare ma ricordando, però, come “il governo non abbia riunito ancora un tavolo, non ci ha detto come intende agire”. «Non si può perdere tempo».

Il “No” al referendum

«C’è una grande determinazione nella campagna per il “No”: dobbiamo battere questa finta riforma di Renzi per avere una riforma vera da discutere tutti insieme, Sono ottimista sul fatto che gli italiani non vorranno permettere al governo di trovare nel referendum quella legittimazione che non ha mai avuto dalle urne. Il governo di Renzi obbiettivamente non la merita», è la posizione di Berlusconi, esplicitata nell’intervista al Tg5. E sui rapporti all’interno del suo partito e del centrodestra? «Dobbiamo costruire il futuro e in questo ambito dentro FI c’è spazio per tutti. Dobbiamo saper rinnovare senza la rottamazione e i problemi di leadership vengono dopo. L’obiettivo è quello di farsi trovare pronti per proporre una alternativa credibile di governo che dia stabilità e crescita all’Italia».

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