Donne, essere gentili al lavoro non paga: le “arpie” guadagnano di più

22 Nov 2016 14:01 - di Adriana De Conto

Essere troppo gentili e amabili, almeno sul lavoro, non paga. Non si tratta di una battuta o di un luogo comune su cui si ironizza spessi nei luoghi di lavoro. No. È la conclusione di uno studio pubblicato sulla rivista The Journal of Work and Organizational Psychology, che mostra come donne dominanti, assertive e grintose hanno compensi migliori rispetto alle colleghe di pari livello ma più “concilianti”.

Donne, più gentili e più penalizzate

I ricercatori delle università israeliane di Tel Aviv e Haifa e di quella olandese di Tilburg hanno esaminato 375 uomini e donne scelti a caso tra i dipendenti di una multinazionale olandese di elettronica. Li hanno quindi valutati sulla base di criteri oggettivi, come istruzione, reddito e livello lavorativo, e di criteri soggettivi, come l’autovalutazione della loro formazione in rapporto alla posizione realmente ricoperta. “Abbiamo scoperto che le donne erano obiettivamente penalizzate, ovvero investono di più di quello che ricevono e sono ricompensate meno dei colleghi uomini”, sottolinea Michal Biron del Dipartimento di Economia Aziendale presso l’Università di Haifa. Ma più “dominante” una donna è al lavoro, meno è probabile che sia penalizzata. Inoltre questo schema si ritrova anche nel mondo maschile. Tuttavia, aggiunge Renee De Reuver dell’Università di Tilburg, “anche la donna più ‘dominante’ guadagna meno di un collega uomo ‘gentile'”. Quanto alle professioniste più garbate e amabili, guadagnano meno di quello che meritano, ma non se ne rendono conto. “Razionalizzano la situazione – conclude Sharon Toker dell’Università di Tel Aviv – rendendo più difficile la probabilità di fare richieste appropriate per una parità di retribuzione in busta paga”. 

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