Bankitalia bastona il governo: «Previsioni ottimistiche sulla crescita»
«Nello scenario programmatico per il 2017, la dinamica del prodotto è significativamente maggiore di quella del quadro tendenziale. L’obiettivo è ambizioso». Traducendo in termini comprensibili il linguaggio da economista forbito del vicedirettore generale di Bankitalia, Luigi Federico Signorini, in audizione sul Def, la principale istituzione economica italiana sta facendo sapere al governo che quanto è scritto nelle previsioni del governo è frutto di fantasia o magari di speranza. Perché la realtà, invece, dice tutt’altro: «Per conseguire il risultato la prossima legge di bilancio dovrà essere definita con grande cura», prosegue Bankitalia, che ricorda che le previsioni del governo fissano un Pil programmatico al +1% ne 2017 contro un +0,6% di Pil tendenziale.
Secondo Bankitalia, per sostenere la crescita sarebbe “opportuno concentrare l’attenzione sulle misure che possono favorire una rapida ripresa degli investimenti, sia privati che pubblici. Per questi ultimi in particolare – prosegue Signorini – occorre assicurare non solo lo stanziamento di risorse, ma anche presidi per un efficiente e tempestivo loro utilizzo”. Dall’avvio della ripresa nel 2014, ha osservato ancora il vicedirettore, “gli investimenti sono stati meno dinamici sia rispetto agli altri Paesi dell’area Euro sia rispetto a quello che normalmente si osserva nelle fasi di uscita da una recessione”.
Bankitalia chiede nuovi sacrifici agli italiani
Tagliare, tagliare, tagliare, questa è la strada, secondo Bankitalia: «È indispensabile proseguire con sempre maggiore determinazione sulla strada della spending review, se si vogliono tenere i conti pubblici sotto controllo senza contare soltanto sul livello oggi eccezionalmente basso dei tassi di interesse e senza comprimere gli investimenti, il cui rilancio è invece necessario per la crescita», prosegue Signorini. «Gli effetti recessivi delle necessarie coperture finanziarie”per la prossima manovra, che dovrà puntare al rilancio degli investimenti, ha sottolineato Signorini, potranno essere contenuti se si riusciranno a individuare sprechi da eliminare e a contenere i costi di funzionamento della amministrazione pubblica».