Italicum, la Consulta rinvia il giudizio. E Renzi tira un sospiro di sollievo
Il Presidente della Corte Costituzionale, sentito il collegio, ha deciso di rinviare a nuovo ruolo la trattazione delle questioni di legittimità costituzionale sollevate dai Tribunali di Messina e Torino in merito alla legge 52/2015 (Italicum) previste per l’udienza pubblica del 4 ottobre. Per Renzi è un motivo di sollievo. Il giudizio delle Consulta sull’Italicum rischiava di complicargli la vita nelle settimane più infuocate della campagna referendaria. L’Italicum è infatti strettamente legato alla riforma, dal momento che prevede l’elezione dei membri della sola Camera dei deputati. Una eventuale bocciatora avrebbe ulteriormente compromesso la già problematica situazione di Renzi, sia sul piano politico generale si per quanto riguarda la dinamica interna del Pd. L’Italicum ha creato fin dall’inizio forti mal di pancia tra la minoranza dem. Ecco per esempio che cosa ha dichiarato oggi ironicamente Bersani sulla legge elettorale voluta da Renzi. “Io non darò indicazioni di voto. Le gente deve essere serena davanti a questa scelta. Bisogna togliere dal terreno il punto inquietante che è quello democratico-elettorale. Naturalmente se poi Renzi dice che l’Italicum è una legge ottima io mi taccio e mi fermo li”. L’ex segretario del Pd lo ha detto a margine della Festa dell’Unità di Padova. “Io penso che non si possa imbastire una riforma costituzionale consegnandola a meccanismi democratici così regressivi – ha continuato – quindi spero in un’iniziativa del Governo per evitare che i senatori nuovi vengano fatti a tavolino, che con il 25% uno pigli tutto e che i deputati vengano nominati non si sa da chi”. La decisione della Consulta di rinviare il giudizio sull’Italicum da un po’ di respiro a Renzi e al Pd. Ma il giorno del refendum rimane per Renzi il giorno dell’Armageddon. Italicum o non Italicum.