Il cuoco dell’Hotel Roma: «Così ho tirato fuori mio cugino e la moglie»

26 Ago 2016 10:53 - di Roberto Mariotti

«Mi sono svegliato e la stanza si muoveva forte e il soffitto cadeva. Non finiva mai di tremare, poi mi è caduto tutto addosso». Luca Palombini, aiuto cuoco di 33 anni, non solo è riuscito miracolosamente a uscire con le sue gambe dall’inferno del crollo dello storico Hotel Roma di Amatrice, dove lavorava, ma alle 3 e 36 della tragica notte segnata dal tragico terremoto che ha sconvolto l’Italia centrale, benché ferito ha salvato anche suo cugino e sua moglie, proprietari dell’albergo ristorante.

Quei momenti infernali all’Hotel Roma

Il cuoco dormiva nella sua stanza dell’Hotel Roma dopo una giornata di lavoro. Subito dopo la scossa, ferito e confuso, ha potuto scendere al piano di sotto tramite un buco che si era aperto in bagno per salvare suo cugino Alessio Bucci, titolare dell’albergo e sua moglie, rimasti sotto le macerie che ora nel suo stesso ospedale lottano contro la morte. I tre sono tra i pochi superstiti del crollo dell’Hotel Roma, anche se si spera di trovare ancora qualche cliente vivo sotto al cumulo di macerie. Al momento della scossa erano 32 gli ospiti della struttura. L’edificio è collassato su se stesso e i vigili del fuoco sono intervenuti dal tetto. «Dal bagno sentivo rumori e grida di persone intrappolate – racconta – Sono riuscito a scendere dalla voragine che si è aperta in bagno. Sono andato a vedere se nella parte nuova dell’albergo tutti stessero bene, poi mi sono reso conto che mio cugino e sua moglie erano sotto le macerie dell’Hotel Roma». Insieme a un altro ragazzo ha allora cominciato a scavare, incurante dei dolori e ha tirato fuori i due parenti. All’ospedale è ricoverato anche Giancarlo Gabrieli, dipendente comunale di 56 anni, che è riuscito a respirare per ore sotto la sua casa crollata, grazie a un piccolo foro tra le macerie che lasciava passare aria.

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