Eccone un’altra: ai bambini vengono dati nomi gender. Anche senza volerlo
Nel 2015 il nome più popolare per una femminuccia è stato Emma, per un maschietto Liam. Ma attenzione: la tradizione di assegnare ai neonati nomi specifici per genere mostra segni di cedimento. Condizionati dal bombardamento mediatico, probabilmente senza neppure volerlo, emergono i nomi gender: benvenuto a Hayden e a Charlie e se la cicogna ha portato un fagottino con fiocco rosa o celeste èp tutto da vedere.
In aumento i nomi gender
Il trend è stato scoperto dal sito online Nameberry.com e convalidato dal New York Times. Hayden può essere bambino o bambina perché i cosiddetti nomi gender sono in aumento. Hollywood fa scuola: qualche settimana fa Megan Fox e Brian Austin Green hanno snobbato classici come Ethan o Jacob per chiamare il loro maschietto Journey in omaggio agli sforzi fatti dalla coppia per salvare l’unione sull’orlo del collasso. Dan Shepard e Kristen Bell hanno puntato sull’asessuato Delta per la seconda figlia, nata l’anno scorso, dopo aver chiamato la primogenita Lincoln. La figlia di Heidi Klum si chiama Lou, quella di Jessica Simmpon, Maxwell, Frankie quella di Drew Barrymore.
E non c’e’ solo la mecca del cinema a tirare dalla parte della indeterminazione di genere: la catena di abbigliamento Banana Republic ha abolito le distinzioni di sesso nella sua linea di vestitini per l’infanzia, unisex è di rigore nel mondo della moda. Adesso i nomi gender. Spingono il trend i genitori della generazione dei Millennials e molte delle nuove coppie dello stesso sesso il cui numero in aumento sta contribuendo a far crescere quello delle mamme e dei papà. I ricercatori di Nameberry hanno scoperto, analizzando le liste della Social Security, che il numero di bambini che hanno ricevuto nomi gender unisex come Harper, Tatum o Quinn è aumentato del 60 per cento nell’ultimo decennio e addirittura dell’88 per cento dal 1985. Le liste del 2015 segnalano un boom di Hayden (39 per cento bambine e 61 per cento maschietti). Charlie (48 per cento femmine, e 40 per cento bambini), seguiti da Emerson, Rowan e Finley. Completano la top per dei nomi gender River, Dakota, Skyler, Phoenix e Tatum: «I genitori vogliono che i figli crescano e siano se stessi liberi da stereotipi. I maschi possono mettersi lo smalto sulle unghie, le bambine usare lo skateboard», ha detto Linda Murray, direttore del sito BabyCenter.