Dal cardinale Zen critica choc a Bergoglio: “Fedeli al Papa nonostante il Papa”

4 Ago 2016 11:41 - di Carlo Marini

Sulla fase di dialogo tra Santa Sede e Cina, arrivano durissime critiche dal cardinale Joseph Zen, vescovo emerito di Hong Kong. Il dialogo potrebbe portare ad un reciproco riconoscimento dei vescovi, quelli dell’Associazione patriottica scelti dal governo, e quelli della chiesa clandestina, non trova d’accordo tutti i cattolici del Paese asiatico. Commentando un articolo comparso sulla stampa italiana, spiega sul suo blog (in un post rilanciato AsiaNews) i dubbi sul dialogo in corso. Il cardinale aveva fatto qualche tempo fa appello ai cattolici cinesi: «Il contenuto reale del mio appello sarebbe: ritiriamoci in silenzio con dignità». Il porporato spiega: «Non è una chiamata a battaglia»  ma «ad accettare la sconfitta». «Ma di che sconfitta si tratta? Si sa che in Cina il regime ateo – prosegue Zen – ha sempre voluto controllare totalmente le religioni. Finora gruppi consistenti di cattolici, tanto in clandestinità come nella ufficialità, con grandi sacrifici rimangono fedeli alla Chiesa fondata da Gesù su Pietro e sugli Apostoli. Ma oggi si presenta loro lo spettro di una dichiarazione proveniente proprio dalla autorità della Chiesa che dice loro di cambiare rotta. Quello che era dichiarato contrario alla dottrina ed alla disciplina della Chiesa diventerà legittimo e normale, tutti dovranno sottomettersi al Governo che gestisce la Chiesa». «Il mio è un appello pieno di tristezza e di dolore».

Zen: “C’è un patto con Pechino sulla pelle dei cattolici cinesi”

Per il cardinale emerito di Hong Kong (che ha subito le violenze e le repressioni del regime di Pechino) «nella nostra accettazione delle disposizioni da Roma, c’è un limite, il limite della coscienza. Papa Francesco ha sovente difeso il diritto all’obiezione di coscienza; lui poi, un gesuita che affida anche le cose più delicate al discernimento personale, non negherà ai suoi figli questo diritto». Il cardinale evidenzia «l’impossibilità di seguirlo fino in fondo nel caso, per esempio, che incoraggiasse ad abbracciare l’Associazione Patriottica ed entrare in una Chiesa totalmente asservita ad un Governo ateo. Nel caso contemplato, e in questo momento speriamo ancora fortemente che non si verifichi, noi vogliamo essere fedeli al Papa, al Papato, all’autorità del Vicario di Cristo, nonostante il Papa». Zen critica anche il fatto che l’episcopato cinese legato al Papa sia tenuto «all’oscuro» dei dialoghi in corso tra Cina e Vaticano, parlando di ostpolitik della Santa Sede.

Commenti

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  • 18 Marzo 2018

    Ma perché volate applicare la vostra religione a un paese che considerate ateo??? La religione formale della Cina e Budhismo, perché cercate di cambiare una religione che è più vecchia e tradizionale de la religione Cristiana????avete la ragione???