“Niente matrimoni gay”: Alfio Marchini fa arrabbiare la lobby LGBT

11 Mag 2016 8:13 - di Redazione

«Chi può pensare che io abbia una cultura omofoba non mi conosce affatto. E non troverà mai un mio solo atto o una mia frase che possa avvalorare questa tesi». È ormai sera quando Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma sostenuto anche da un pezzo del centrodestra, chiarisce il suo pensiero, per mettere a tacere le polemiche che lo hanno inseguito tutto il giorno. «Galeotta» fu la frase del mattino: «Non ho nulla contro il riconoscimento dei diritti civili, ma non è compito del sindaco fare queste cose per cui non celebrerò unioni gay se dovessi vincere le elezioni», spiega a “Il Corriere della Sera”.

Frasi di Marchini su unioni gay fanno scatenare il centrosinistra

Quello definito dal ddl Cirinnà è un istituto nuovo: le unioni civili, rivolte espressamente alle coppie omosessuali. Due persone maggiorenni costituiscono un’unione davanti a un ufficiale di stato civile, alla presenza di due testimoni. Registrata nell’archivio dello stato civile, l’unione può essere sciolta con le stesse procedure del divorzio. tutto campo. Tanto che, nel corso della giornata, Marchini smussa, precisa, argomenta. Alla fine, andando via dall’hotel Ergife, dove lo stesso Berlusconi ha «lanciato» la campagna romana, l’imprenditore precisa: «Le leggi si rispettano, senza ombra di dubbio». E, in privato, coi suoi collaboratori e con altri esponenti politici, ha ulteriormente spiegato: «Ma figuratevi se sono contro i diritti degli omosessuali. Ho solo detto che non celebrerei i matrimoni, e non farei come fece Marino».

“Ho solo detto che non celebrerei i matrimoni, e non farei come fece Marino”

Cioè non si piazzerebbe in una sala del Comune, registro alla mano, con la fascia tricolore sul petto, per «registrare» quelle unioni. Dal suo entourage aggiungono: «Anche nella legge le unioni civili non vengono equiparate al matrimonio. E la parola “celebrare”, nel testo, Neppure Cristo, se nascesse adesso, rifiuterebbe a una coppia di condividere diritti solo per la “colpa” di essere dello stesso sesso non c’è mai». Di certo, per tutto il giorno, Marchini è sulle montagne russe. I suoi recuperano un tweet del marzo scorso: «Da sindaco non tollererò più che una coppia gay non possa passeggiare tranquillamente al Colosseo». E lui, in privato, cita una vecchia intervista: «Neppure Cristo, se nascesse oggi, rifiuterebbe ad una coppia la possibilità di condividere i loro diritti civici solo perché “colpevoli” di amare una persona dello stesso sesso». Ma i matrimoni, quelli no. Perché, racconta chi lo conosce bene, «per lui quello è un istituto sacro, al quale tiene molto».

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