Ecco i soliti radicali: già litigano sull’eredità di Marco Pannella
Ci sono due eredità di Marco Pannella, quella politica e quella economica. E gli eredi sono fin troppi. Da quando le condizioni del leader radicale si sono aggravate, al terzo piano di via di Torre Argentina ci si interroga sul destino delle due creature più care a Pannella, il partito e la radio, si legge su “La Stampa“.
Gli “eredi” già si dividono tra i quarantenni filo-Bonino e la vecchia guardia pannelliana
Dal 1998 le varie incarnazioni delle liste radicali si sono cristallizzate nel «Partito Radicale Non violento Transnazionale». I soggetti costituenti sono cinque: i Radicali Italiani, l’associazione Luca Coscioni, Non c’è pace senza giustizia, Nessuno tocchi Caino, e infine l’esperantista “Era”. Il segretario dell’organizzazione è Demba Traorè, avvocato del Mali, esperto di Kung fu, di cui si sono perse le tracce dal 2011. Ecco perché il Prntt non fa un congresso da quella data.
Sede ipotecata, licenziati gli ultimi dipendenti
Poi c’è la vera cassaforte dei radicali, l’associazione politica “lista Marco Pannella” che controlla la “Torre Argentina Spa” (titolare della sede del partito) e il “Centro di produzione Spa” di Radio Radicale. Un’associazione, che di fatto – spiega un alto dirigente – «è una fondazione», ed è composta da Maurizio Turco, Rita Bernardini, Aurelio Candido e Laura Arconti. L’associazione ha sempre chiuso i bilanci in pareggio. La sede del partito, tuttavia, è sotto ipoteca.
Negli ultimi mesi si è consumato uno strappo tra i radicali
I giovani del partito, che fanno riferimento ad Emma Bonino avrebbero chiesto di gestire insieme la cassaforte. Dall’altra parte Turco e i suoi, ovvero la vecchia guardia di «pannelliani», hanno sbarrato la porta. «Una cosa è Emma, è un’altra sono i suoi seguaci», sbottò chi si oppose. Del resto Bonino si è via via allontanata da Torre Argentina. E pur mantenendo un legame sentimentale, ha preso le distanze, non ha più preso parte alle campagne radicali. I numeri degli iscritti al partito quest’anno sono molto bassi. A oggi i radicali possono vantare infatti 650 iscritti, con una previsione di raggiungere gli 850 entro la fine dell’anno contro i circa 900 del 2015. Un numero esiguo, motivato anche dal costo del tesseramento. L’iscrizione al partito radicale ammonta a 200 euro, una cifra non popolare.