Antifascisti scatenati: colpiti due militanti di FdI. E Fassina incita all’odio

21 Mag 2016 17:01 - di Redazione

Gioventù Nazionale, movimento giovanile di FdI, ha denunciato l’aggressione ai danni di due suoi militanti su uno scooter avvenuta questa mattina in via Cavour, a pochi passi dalla manifestazione di CasaPound e da quella del presidio antifascista, «ad opera di una trentina di estremisti di sinistra armati di caschi e bastoni», come si legge in una nota.

FdI: «Un atto vle e intollerabile»

“Un atto vile e intollerabile – afferma il responsabile giovanile di Colle Oppio e dirigente di Gioventù Nazionale Roma, Francesco Todde – reso ancora più grave dagli appelli che in queste ore giungono da alcuni candidati a sindaco, come Stefano Fassina, che invece di affrontare i problemi della città, invitano a scendere in piazza all’Esquilino per dare vita a fantomatici ‘presidi antifascisti’. Queste sono le conseguenze dei deliri di chi semina odio, di chi vorrebbe riportare Roma nel far west degli anni ’70 e offre copertura politica alla violenza dei centri sociali. Ma noi – conclude il dirigente giovanile di FdI – non ci facciamo intimidire e non indietreggiamo di un millimetro, continuando a svolgere le nostre attività nell’interesse esclusivo di Roma e dei romani”.

Giorgia Meloni a Fassina: «Non riesumare gli anni Settanta»

L’aggressione ai militanti di FdI è avvenuta mentre il candidato a sindaco di Si-Sel Stefano Fassina rilasciava questa incendiaria dichiarazione: “Noi di Sinistra Italiana abbiamo presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno per chiedere di vietare la manifestazione di Casapound, perché esprime valori e messaggi contraddittori con la Costituzione antifascista nata dalla Resistenza. Purtroppo sono l’unico candidato sindaco presente stamattina, e mi dispiace”.  Fassina lo ha detto menre partecipava al “presidio antifascista” a piazza Esquilino. A Fassina ha risposto con un tweet la leader di FdI Giorgia Meloni: “Stefano Fassina, io penso ai problemi di Roma, non a riesumare gli anni 70. Chi scatena odio si assuma le responsabilità delle conseguenze”

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