Alzheimer: è lo stile di vita che può aiutare a contrastare la malattia
L’Alzheimer si combatte. Ed è vero che i farmaci per curare l’Alzheimer sono migliorati negli ultimi 16 anni. Ma ancora è lunga la strada. Le ricerche hanno evidenziato che l’Alzheimer inizia nel momento in cui nella corteccia celebrale si stabilizza una proteina chiamata Tau responsabile di gravi malattie neurodegenerative. Uno dei modi per poter evitare che questa proteina incida sulle nostre funzioni cognitive, è favorire il proprio allenamento cognitivo che significa non smettere mai di ragionare su tutto quello che ci circonda. Un problema riguarda la sfera femminile. L’analisi della corteccia cerebrale delle donne morte di Alzheimer mostra un alto livello di proteine nel loro midollo spinale, soprattutto di una sostanza chiamata ceramide. E’ possibile controllare questo valore attraverso esami specifici: la presenza massiccia di proteine nel sangue aumenta di 10 volte il rischio di contrarre questa malattia. Anche i problemi vascolari sono strettamente correlati con l’Alzheimer. La pressione alta o un battito cardiaco sempre accelerato aumenta irrefrenabilmente i rischi di contrarre questa malattia. Le persone che nella loro vita hanno avuto più di un attacco di cuore, ad esempio, sono quasi sicuramente a rischio.
Studio e attività fisica
E’ molto importante, dunque, non solo controllare lo stress o misurare la pressione, ma anche fare dell’attività fisica in modo da mantenere un corretto flusso sanguigno. Mantenere un peso corretto è fondamentale per godere di buona salute, non solo quella fisica, ma anche quella legata alle funzioni cerebrali. Più si aumenta di peso e più il nostro corpo produce insulina, una proteina che inquina il nostro organismo e quadruplica le possibilità di contrarre la malattia dell’Alzheimer. Purtroppo non è possibile fare lo stesso discorso per i diabetici, che nonostante possano avere un peso equilibrato sono costretti ad assumere l’insulina regolarmente. Studiare è importante perché garantiamo al nostro cervello preziosi stimoli che mantengono viva la memoria. E’ molto importante assumere le vitamine B12, D ed E. Il deficit di queste tre sostanze è spesso accompagnato da un malfunzionamento cognitivo: la mancanza della B12 può causare una notevole perdita di memoria e una forte confusione; con l’assunzione della B12, D ed E si può abbassare il rischio di ammalarsi di Alzheimer. Uno studio del 2006 ha dimostrato che nelle prime fasi del morbo di Alzheimer, la malattia può modificare i livelli delle proteine beta, amiloide e tau nel liquido spinale. Di conseguenza chi in passato ha subito dei traumi celebrali è sicuramente più esposto a questa cambiamento celebrale. L’incapacità di camminare e parlare allo stesso tempo possono indicare l’insorgenza del morbo di Alzheimer. Il disorientamento è un segno distintivo della malattia. Questo spiega perché le persone con Alzheimer sono note per vagare e perdersi. I problemi potrebbero emergere molto facilmente nel corso del declino cognitivo. Le persone che soffrono di depressione hanno più probabilità di sviluppare il morbo di Alzheimer con l’età. Importantissimo perciò è lo stile di vita come strategia preventiva: mangiare verdura, fare esercizio fisico, valorizzare le connessioni sociale.