Il Pd vuole una legge Scelba bis, per vietare l’apologia di fascismo
“È sempre più chiara l’urgenza di inserire il reato di apologia di fascismo nel codice penale”. La trovata, che vorrebbe riportarci ai tempi delle leggi speciali di Mario Scelba, è della vicecapogruppo del Pd a Montecitorio Chiara Gribaudo e di Emanuele Fiano, promotore dell’iniziativa legislativa da poco incardinata a Montecitorio. “Una nuova conferma di questa necessità – spiegano i deputati dem – emerge dalla risposta data dal Ministero dell’Interno all’interrogazione che avevamo presentato sul raduno di Casapound a Castano Primo, lo scorso settembre. In quell’occasione i movimenti di estrema destra occuparono abusivamente locali di proprietà del Comune, peraltro richiesti per una manifestazione sportiva, per svolgere invece una loro manifestazione nazionale. Fatti che avevano suscitato, oltre alla segnalazione alla Procura di Busto Arsizio, l’indignazione e le proteste di molti cittadini, amministratori ed organizzazioni, tra cui l’Anpi e il Pd , cui abbiamo dato seguito anche nella nostra interrogazione”. In pratica il ministero degli Interni aveva risposto che non c’erano gli estremi per intervenire in base al reato di “riorganizzazione del disciolto partito fascista”. Fiano non ne è stato contento: “Per noi, di fronte alle bandiere nere, non si può continuare ad alzare bandiera bianca. Per questo, siamo sempre più convinti che, a 64 anni dalla legge Scelba, il Parlamento debba finalmente approvare la nostra proposta di legge, per dare seguito all’esplicito indirizzo antifascista sancito nella XII disposizione finale della Carta, inserendo il reato di apologia di fascismo nel codice penale”.
A parte il fatto singolare di voler ricorrere all’introduzione di un reato di opinione da parte di una forza politica che si chiama partito “democratico”, l’esponente Pd dovrebbe rileggersi la recente relazione del Viminale che analizza l’attività di CasaPound, spiegando che l’organizzazione è dedita al sociale e che quando si verificano scontri essi avvengono per reazione alle intolleranti mobilitazione degli estremisti dei centri sociali. Al ministero degli Interni c’è Angelino Alfano. Alfano sostiene il governo Renzi, che è il capo del Pd. Invece di gridare “al lupo, al lupo” – fomentando odio politico di cui non si sente il bisogno – Fiano si rassegni e la smetta di evocare fantasmi.