Grecia sotto pressione, l’Eurogruppo chiede nuove misure di austerità
Altre batoste in arrivo per la Grecia. L‘Eurogruppo ha deciso che Atene deve approvare un nuovo “pacchetto di contingenza“, con nuove misure di austerità, che scatteranno se non verranno rispettati i target di bilancio fissati per il 2015 e 2016. Lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem. Il governo greco deve ora approvare questo pacchetto, e se ci sarà anche un accordo con i creditori su tutte le altre misure, giovedì prossimo ci sarà un Eurogruppo per sbloccare gli aiuti.
Grecia verso nuove misure di austerità
«Il pacchetto di contingenza sono misure che vanno attuate nel caso in cui non si raggiungono i target fissati. Devono essere basate su fattori oggettivi che indichino quando le misure scattano», ha detto Dijsselbloem. Quali misure e cosa le fa scattare saranno decisioni prese assieme al ministro greco Tsakalotos, con il quale “lavoriamo costruttivamente”. «Se abbiamo un pacchetto possiamo avere un nuovo Eurogruppo giovedì prossimo», e può anche cominciare la discussione sul debito, ha chiarito. L’Eurogruppo ha dato mandato a Dijsselbloem di individuare le modalità di un possibile alleggerimento del debito, che dovrà rispettare comunque i limiti fissati dalla discussione dell’anno scorso. Ovvero: no ad un taglio del debito, si potrà considerare solo un “reprofiling”, con estensione delle scadenze o dei periodi di grazia.
Il Fondo monetario: necessaria un’azione sul debito
Il Fondo monetario non vuole entrae nel salvataggio della Grecia. Il direttore generale del Fmi Christine Lagarde ha affermato che le misure di contingenza «devono essere approvate in anticipo, devono essere credibili, scattare con precisione. Sono fiduciosa che tutti possiamo lavorare insieme costruttivamente». Lagarde ha anche ribadito che il Fondo non cambia posizione sulla necessità di un alleggerimento del debito: «Il programma deve andare su due gambe, le misure e la sostenibilità del debito. Niente è deciso finché tutto è deciso». La replica di Dijsselbloem: «È necessario parlare della ristrutturazione del debito greco, senza però considerare un “haircut”, perché vogliamo che il Fmi venga a bordo nel terzo pacchetto di aiuti», varato ad agosto dell’anno scorso.