I Rom le occupano casa, una famiglia italiana finisce in strada
Incredibile odissea di una famiglia di Avezzano (L’Aquila), legittima propritaria di un alloggio popolare dell’Ater. Da un giorno all’altro si sono trovati per strada, perché un nucleo di Rom s’ introdotto nella loro abitazione durante una loro assenza. E non c’è stato verso di mandarli via. Così si ritrovano nei guai. E non si può certo dire che si tratti di gente agiata. Tutt’altro. Lui fa il muratore, lei la collaboratrice domestica. E hanno anche tre figli. Quella casa è tutto quello che hanno. Ma non ne possono più godere per l'”esproprio” da parte di una banda di Rom prepotenti. «La nostra casa e tutto ciò che era all’interno (mobili, suppellettili, effetti personali) sono adesso in mano a degli sconosciuti, non abbiamo più niente. È entrata in casa una donna con un bambino e nessuno ha potuto farli uscire. Non sappiamo più dove andare. Stiamo chiedendo ospitalità ad amici e parenti provvisoriamente, ma poi cosa faremo?» ha lamentato Gianni Di Marco a Marsica Live.it. Interpellato dal ilfattoquotidiano.it, il vice-comandante della Polizia locale di Avezzano Adriano Fedele conferma tutto e ricostruisce il fatto, ultimo di una lunga serie. «La questione sta diventando sempre più seria, soprattutto per l’ordine pubblico, dal momento che gli abusivi nella gran maggioranza dei casi si coalizzano e ci fronteggiano con modalità che vanno ben oltre la soglia della tolleranza». Il copione è collaudato: «Alla minima manifestazione di fermezza da parte di noi agenti, il gruppo di occupanti brandisce e si fa scudo di uno o più minori, sempre presenti in scena. E le nostre operazioni si fanno impossibili».
Sembra che i Rom agiscano con notevole conoscenza dei sotterfugi nascosti nelle leggi. «L’occupante si è presentata al nostro Comando, e si è autodenunciata. A quel punto una nostra pattuglia si è recata sul posto. Abbiamo provato a contattare i regolari proprietari, per ricondurli a casa loro, non trovandoli. Abbiamo emesso comunque un provvedimento d’urgenza in flagranza di reato, ammonendo l’indagato che una sua inottemperanza e resistenza avrebbe comportato l’uso della forza pubblica. Ma per riuscire a farli allontanare dall’alloggio è stato necessario ricorrere agli stratagemmi più estenuanti, con quel bambino costantemente in braccio alla mamma» Nottetempo i Rom si sono però reintrodotti nell’appartamento, e a distanza di una settimana la situazione è invariata: «Non c’è rimasto che chiedere al magistrato il sequestro preventivo dell’alloggio, con l’aggiunta della querela presentata dai proprietari». Non è il solo caso che accade in Italia. Protagonisti sempre loro, i Rom, a cui si permette di violare impunemente la legge.