Reato di clandestinità, Azione nazionale: “Referendum sul decreto di Renzi”

8 Gen 2016 13:22 - di Redazione
«Il 2015 è stato l’annus horribilis per l’Europa: dagli attacchi terroristici all’immigrazione clandestina sempre più incontrollata, i cittadini europei sono stati messi sotto attacco dal fondamentalismo islamico, senza che l’Unione Europea abbia messo in campo serie contromisure». Lo dichiara in una nota Fausto Orsomarso, portavoce di Azione nazionale.
«Secondo il report dell’agenzia per i rifugiati dell’Onu (Unhcr) nel 2015 oltre un milione di migranti e rifugiati hanno raggiunto il Vecchio Continente e almeno 3.700 persone, tra cui molte donne e bambini, hanno perso la vita nei drammatici viaggi della speranza. Di fronte a questa tragedia senza precedenti – prosegue il portavoce di Azione nazionale – alcuni governi hanno deciso di rimettere in discussione Schengen, altri come la Slovacchia hanno annunciato la chiusura delle frontiere agli islamici, mentre il governo italiano in queste ore sta pensando di abolire il reato di clandestinità, aprendo di fatto le porte del nostro Paese ai terroristi».

 Azione nazionale si appella alle forze del centrodestra

Secondo Orsomarso, «il presidente Renzi non perde occasione per stupirci con i suoi annunci che spesso si traducono in “fuffa”, ma questa volta il tema è troppo delicato per non scendere in piazza e fermare la folle idea di cancellare il reato di clandestinità consegnando il destino dei nostri concittadini nelle mani degli scafisti. Azione nazionale fa appello a tutte le forze di centrodestra del Paese per una grande campagna contro l’abolizione del reato di clandestinità che passi anche attraverso una raccolta firme per un referendum, nel caso il Parlamento decidesse di avallare la malsana idea della sinistra». «È ora di dire basta al falso buonismo – conclude la nota di Azione nazionale – di chi non ha a cuore il nostro Paese e non vuole riconoscere il principio della Sovranità Nazionale come unico riferimento da seguire per mettere sempre in cima gli interessi degli italiani».

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