Patetico: i “compagni” commemorano Lenin in Emilia cantando «Bella Ciao»

25 Gen 2016 9:54 - di Giorgio Sigona

Pugni chiusi, “Bella Ciao”, l’immagine di Lenin, la statua. Fuori dalla storia, nostalgici del terrore, senza nemmeno uno straccio di autocritica. I comunisti italiani aiutati dai centri sociali hanno commemorato la figura di Lenin, nel 92/o anniversario della morte. La manifestazione si è svolta a Cavriago, il paese del Reggiano che ospita in piazza il suo busto. L’iniziativa è stata promossa dal Partito marxista leninista e dalla federazione reggiana del Pdci. Vi hanno preso parte militanti da varie regioni, che al termine hanno depositato mazzi di fiori alla base del busto e hanno intonato “L’Internazionale”, “Bandiera Rossa”, “Bella Ciao”, “Italia unita rossa e socialista”. «Applichiamo gli insegnamenti di Lenin sui membri del partito» è il tema svolto dal responsabile regionale del Pmli, Denis Branzanti, durante l’incontro promosso «per rendere omaggio al Grande Maestro del proletariato internazionale. Spazziamo via il governo del Berlusconi democristiano Renzi – è stato detto – Con Lenin per sempre contro il capitalismo per il socialismoۚ».

In Italia nostalgia per Lenin, in Russia Putin lo liquida

Il presidente Putin, nei giorni scorsi, ha criticato aspramente le idee – e i risultati – del padre della rivoluzione russa che, secondo il leader del Cremlino, hanno portato alla distruzione della “Russia storica”: «Gestire l’andamento del proprio pensiero è giusto, solo che questo pensiero deve portare a risultati corretti e non a quelli di Lenin», ha detto Putin durante un incontro coi vertici dell’accademia delle Scienze della Russia. «E’ stato proprio questo modo di pensare che ha portato al crollo dell’Unione Sovietica; ci sono state molte idee del genere, come l’autonomizzazione… hanno messo una bomba atomica sotto l’edificio che si chiama Russia. La bomba poi è esplosa. La rivoluzione mondiale – ha chiosato Putin rispondendo al capo dell’Istituto Kurciatov, che aveva citato una poesia di Pasternak su Lenin – non ci serviva».

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