Israele tra politica e musica: Noa non vuole che si premi un cantante di destra

25 Gen 2016 14:28 - di Giovanni Trotta

Nota per il suo carattere impulsivo e ribelle, ma soprattutto per le sue posizioni di sinistra, la cantante israeliana Noa è nuovamente al centro di accese polemiche dopo aver pubblicato su Facebook una vibrata protesta per la prossima premiazione da parte del sindacato degli artisti Emi di Ariel Zilber, un celebre cantante pop israeliano che negli ultimi anni espone posizioni di estrema destra. Nel suo sfogo Noa collega quella decisione al «periodo più nero del nero» in cui a suo parere versa attualmente Israele, «un periodo investito da violenza, razzismo e odio, in cui di giorno in giorno sintomi di fascismo reincarnato tornano a sollevare il loro brutto volto». Premiando Zilber, incalza la cantante, l’Emi si è ”miseramente” arreso a quelle tendenze, e dunque essa non intende più farne parte. La sua ennesima sortita è riferita con titoli vistosi sulla stampa. Nella sua pagina Facebook si sono intanto accumulati centinaia di commenti, per lo più negativi. Zilber – un cantante molto in voga negli anni Ottanta e Novanta – ha preferito tacere mentre l’Emi ha precisato che il premio è stato deciso per il suo contributo alla musica pop locale, e non per il suo pensiero politico. La cosa interessante è che Noa, la cui attività si è svolta principalmente in Italia, dove è stata ricoperta di premi vari, già altre volte se la è presa con il suo collega Zilber, settantenne: l’anno scorso a Zilber, attivissimo nel campo del rock e della musica israeliana, l’Acum (la versione israeliana della Società Americana dei Compositori, Autori ed Editori) aveva conferito un premio alla carriera, poiché in Israele Zilber è apprezzato e stimato.

Israele, l’anno scorso Noa si oppose alla premiazione di Zilber

Ma sempre Noa aveva protestato vivacemente, sistenendo che in questo modo si dava spazio alle idee politiche di Zilber, considerato troppo radicale. In quell’occasione Zilber replicò difendendo la libertà di opinione, ma anche in Israele, come in Italia, le sinistre lasciano libere le opinioni a patto che non confliggano con le loro. Dopo numerose polemiche, l’Acum fu costretta a declassare il meritato premio da alla carriera a contributo per la musica. Ma poiché il contributo di Zilber alla musica popolare israeliana è innegabile, anche molti politici hanno preso posizione per la libertà di espressione, a cominciare dal ministro degli Esteri Libermann a quello della Cultura Livnat e a moltissimi altri. Tutti sostengono che si debba credere nell’arte, nella musica, nella libertà di parola. Ma non c’è stato niente da fare, e oggi a quanto pare la storia si sta ripetendo. Per Noa e per quelli come Noa l’unica libertà è quella di uniformarsi a loro negli attacchi al governo di centrodestra. Sì, perché Noa è una delle critiche più dure nei confronti di Netanyahu e del suo operato. In quell’occasione Zilber, accettando il premio anche se declassato, disse che tutti hanno libertà di parola e di opinione. Al contrario di Zilber, Noa è criticata anche in Israele, per le sue posizioni filopalestinesi e contro il governo di Tel Aviv. Sempre l’anno scorso, un suo concerto a Milano fu annullato dopo le proteste delle Donne ebree d’Italia per le dichiarazioni della cantante sul conflitto israelo-palestinese. Chi è più estremista tra Zilber e Noa?

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