La Boschi in trincea: «Non mollo». E in suo soccorso arriva anche la mamma

15 Dic 2015 10:23 - di Giorgia Castelli

Gli attacchi politici e la mozione di sfiducia presentata dai grillini contro Maria Elena Boschi sembrano non scalfire l’algida ministra, che appare distaccata anche quando le vicende riguardano la sua famiglia. Maria Elena Boschi da una settimana è al centro delle polemiche per il salvataggio della Banca d’Etruria e il ruolo del padre, ex vicepresidente della banca.

Boschi: «Vedremo in aula chi ha la maggioranza»

Il Movimento cinque stelle ha chiesto con urgenza che venga calendarizzata alla Camera la mozione di sfiducia contro il ministro delle Riforme. «C’è un conflitto di interessi grande come una casa», ha detto il grillino Alessandro Di Battista che si è chiesto se «qualcuno del cerchio magico ha guadagnato qualche euro tra il decreto ed il suo arrivo in aula, visto che su Banca Etruria ci sono state plusvalenze per circa 10 milioni di euro». Ma il ministro delle Riforme ha rotto il silenzio, anche se non in maniera ufficiale: «Discuteremo, voteremo e vedremo in aula chi ha la maggioranza», ha fatto sapere a Repubblica, che riferisce quanto avrebbe confidato il ministro a un amico: «Non mollo. Non ho mai lasciato una cosa a metà in vita mia, nemmeno un libro». È sicura che la verità su Banca d’Etruria e sul comportamento suo e della sua famiglia verrà prestato a galla.  «Non capisco – riporta sempre Repubblica – le ragioni di attacchi così violenti e gratuiti, ma io sono molto serena: il bene alla fine vince sempre».

La difesa della mamma del ministro

«Avrete delle sorprese. Per fortuna c’è un’inchiesta, ci sono le carte e da quelle carte, vedrete, la verità verrà fuori. E la verità è che noi, in primis mio marito, non abbiamo mai preso un euro dalla banca. Altro che finanziamenti alle nostre attività!». È scesa in campo anche Stefania Agresti, mamma del ministro e moglie dell’ex vicepresidente di Banca Etruria Pier Luigi Boschi. Intervistata dal Corriere della Sera ha sottolineato: «Non so quanto ci vorrà perché la verità venga ristabilita: un anno, cinque, dieci. Fa niente. Resisteremo. Il Signore ci darà la forza». «In questi giorni – ha detto ancora Agresti, preside in un istituto a San Giovanni Valdarno – ho scritto vari sms a Maria Elena, che è stanca, turbata, soprattutto perché vede soffrire noi. Le ho fatto coraggio, le ho scritto: tu devi andare avanti, noi siamo qui, non ti preoccupare». La professoressa Agresti si è sofferma poi sul caso del suicidio del pensionato di Civitavecchia: «Abbiamo sofferto quando abbiamo appreso la notizia. E soffriamo anche per i risparmiatori che hanno avuto dei danni». I milioni concessi da Etruria per il porto di Imperia e i soldi per il super yacht di Civitavecchia? «I fidi a cui allude lei – ha precisato Agresti – sono del passato, erano già stati concessi prima, dovreste chiedere ad altri. Mio marito, in realtà, ha fatto di tutto per salvare la banca nei mesi in cui è stato vicepresidente. Fino all’ ultimo».

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