Il ceto medio non è più moderato: così Le Pen sta conquistando la Francia

5 Dic 2015 8:47 - di Redazione

Un altro muro può cadere domenica sera in Europa, quello che finora ha tenuto fuori dalla politica ufficiale il Front National in Francia, relegandolo a un deposito marginale e in gran parte virtuale di frustrazioni e di rancori. Se allo scrutinio delle regionali il partito di Madame Le Pen risultasse il primo, come sembra da diversi sondaggi, e fosse dunque in condizione di conquistare al ballottaggio di domenica 13 il governo anche di solo una porzione del territorio francese, assisteremmo a una rottura storica. La politica francese si avviterebbe in una spirale che non esclude l’impensabile di un’alleanza destra-sinistra come union sacrée per fronteggiare l’estrema destra.

Le Pen fa paura ai vecchi partiti e alla burocrazia di Bruxelles

La Francia è l’idea stessa dell’Europa, l’eresia lepenista (come la definisce oggi nel suo fondo il direttore di Le Monde Jerome Fenoglio) ne rappresentano la negazione. Tutto questo per dire che l’appuntamento elettorale francese di domani non è il rituale rendez-vous di metà legislatura, dove d’abitudine il pendolo politico francese castiga il partito di governo e illude l’opposizione di poter vincere le presidenziali prossime venture (2017). Ma è un appuntamento con la Storia al quale il Paese arriva in uno stato d’animo a dir poco difficile, come s’è visto negli scontri di place de la République di domenica scorsa, dove si è arrivati perfino all’oltraggio della memoria della vittime dei devastanti attentati del 13 novembre.

Il ceto medio e gli operai guardano alla Le Pen, in vantaggio nei sondaggi

Marine Le Pen, nata nel ’68, ha costruito un marketing politico convincente e apparentemente orizzontale. Nel Nord-Pas-De-Calais e Piccardia, dov’è candidata Marine e in Provenza- Costa Azzurra dov’è in lizza la nipotina (figlia della sorella) 26enne Marion, i sondaggi danno il partito al 40 per cento. E sarebbe vincente anche in Alsazia (35 per cento) dove si candida il numero due del partito Florian Philippot, in Linguadoca e in Borgogna. Il Front – si legge su “La Stampa” – raccoglie il voto del 50 per cento dei commercianti ed è ormai il primo partito tra gli operai (45 per cento) e gli impiegati (40 per cento) e quasi un terzo delle libere professioni. Al Nord con la sua voce roca da accanita fumatrice Marine parla il linguaggio duro degli operai, a Sud l’angelica Marion fa vibrare il cuore dei monarchici rievocando il «Sacre de Reims», il libro sacro su cui giuravano a partire dal mille i re di Francia.

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