Berlusconi sicuro: “Della Valle in campo? Farebbe le scarpe a quelli del Pd”

17 Dic 2015 8:50 - di Redazione

Il giorno dopo il vertice di Arcore con Matteo Salvini e Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi si riprende la scena pubblica. L’occasione è la presentazione del libro di Bruno Vespa, Donne d’Italia, al Tempio di Adriano. Un dibattito in cui svela qualche retroscena del summit della sera prima con gli alleati. «Abbiamo parlato della squadra di governo. 12 persone provenienti dal mondo dell’imprenditoria, della cultura, della società, e 8 ministri di cui 3 della Lega, 3 di Forza Italia e 2 di Fdl».

Sondaggi vedono il centrodestra unito e in testa da qualche settimana.

«Fi è al 12,5%» dice Berlusconi. «Con gli altri partiti il centrodestra è al 32,50%. Siamo, dunque, a due punti, due punti e mezzo sopra il Pd». L’attenzione resta puntata sulla selezione dei candidati per le Amministrative. Un processo avviato da tempo, ma che per ragioni tattiche entrerà nel vivo quando sarà definita la mappa degli uomini scelti da Matteo Renzi. «La scelta la faremo nei primi due mesi dell’anno a venire. A Milano ho in programma un incontro con Stefano Parisi (oggi alla guida di Confindustria Digitale, ndr) questa settimana». Nel vertice, comunque, Berlusconi ribadisce di voler insistere con Paolo Del Debbio. Per Torino riprende quota il nome di Osvaldo Napoli mentre per Roma Giorgia Meloni per la prima volta non esclude di poter scendere in campo, pur facendo notare che si rischia di sguarnire il fronte d’attacco dell’opposizione al governo Renzi.

Su Milano Berlusconi incontrerà Stefano Parisi, di Confindustria digitale

Sulla discesa in campo di Diego Della Valle, Berlusconi – scrive “Il Giornale” – spalanca la porta. «Non lo vedo come un avversario. Magari scendesse in campo e facesse le scarpe alla sinistra». Un duro attacco, invece, è quello che riserva al premier. «Renzi piazza i suoi uomini dovunque mentre noi lasciavamo sempre una percentuale di nomine alle opposizioni. Sta cambiando il sistema per diventare il dominus assoluto. Se io fossi il presidente della Repubblica scioglierei il Parlamento perché questo governo è illegittimo». Inoltre «è molto grave che la Consulta non abbia al suo interno nemmeno un giudice del centrodestra».

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