Meloni: “Basta ambiguità: bombardare l’ISIS per sconfiggere il terrorismo”

20 Nov 2015 8:22 - di Redazione

«I moderati non esistono più»: Giorgia Meloni ha deciso che Marchini non sarà il candidato del nuovo centrodestra nemmeno fosse l’ultimo nome rimasto in lizza: «Resterà comunque fuori dal tavolo». Il suo, al contrario, ci sta sopra e pure in bella vista anche se la leader di Fd’I non scioglie la riserva malgrado risulti la più forte nei sondaggi sulla Capitale. A livello nazionale, invece, saranno le amministrative a stabilire chi «pesando di più elettoralmente» terrà il timone della lista unica nella coalizione. Insomma: si candida o no? «Non escludo niente, ma non c’è niente di deciso. Vorrei per Roma una coalizione forte capace di vincere. Ora, però, dobbiamo concentrarci sulla ricerca del candidato».

Meloni chiara: “I moderati non esistono” e ribadisce no a Marchini

Marchini resta sullo sfondo come un’opzione possibile? «No. Nel vertice con Berlusconi e Salvini abbiamo stabilito che la coalizione è una priorità: quindi si devono escludere candidati come lui che dividono». E i voti dei famosi moderati chi li prende? Tanto Salvini quanto lei, onorevole Meloni, vi rivolgete a fasce di elettorato ben precise. «I moderati non esistono più. Anche l’elettorato moderato è fatto di gente arrabbiata che chiede risposte chiare. E questo, non vuoi dire essere radicali, ma esigere posizioni nette». Mi sta dicendo che non esiste più il centro? «Non esiste più lo spazio politico dell’ambiguità». Giò significa che il radicalismo paga. «Io vengo accusata di essere radicale, invece a me pare di esprimere posizioni di buon senso. Sono mesi che vado in giro a dire che il nemico è l’Isis e va sconfitto. Con umiltà, sottolineo che era la scelta più lucida da fare. Ora lo scoprono anche tutti gli analisti internazionali».

Meloni favorevole a bombardamenti contro l’ISIS, con ok degli organismi internazionali

Si troverebbe bene in una coalizione a guida Salvini, incalza QN? «Mi ritroverei volentieri in una coalizione la cui guida fosse individuata dai cittadini e non dai leader di partito». Quindi, punta sulle primarie per la scelta del leader? «È uno strumento. Ma non bisogna innamorarsi degli strumenti. Se qualcuno ne ha uno migliore lo proponga». A proposito di strumenti: con Berlusconi e Salvini avete bocciato Renzi e la sua politica estera. Cosa non vi convince? «Tutto. Io penso che il nostro governo non abbia fatto granché. Renzi non mi pare abbia le idee chiare, si limita a scimmiottare quello che fanno gli altri. Prendiamo la lotta al terrorismo: lui avrebbe dovuto porre fin dall’inizio il problema della guerra al califfato in Europa e negli altri organismi intemazionali, perché il tema interessa l’Unione europea e interessa noi». Secondo lei, cosa dovrebbe fare ora l’Italia: bombardare la Siria? «Non mi interessa che cosa
fa l’Italia, ma che cosa fa la comunità internazionale. E dunque, se ce lo chiedono gli organismi internazionali di cui facciamo parte, certo che dobbiamo bombardare».

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