Guerra di spie tra Usa e Israele: così hanno smesso di fidarsi l’uno dell’altro
Una vera e propria guerra di spionaggio sarebbe stata in atto tra Usa e Israele a partire, almeno, dal 2012. A rivelarlo è il Wall street journal, in un articolo in cui è spiegato che la diffidenza reciproca è cresciuta insieme alle divergenze politiche sul programma nucleare iraniano.
La diffidenza tra Obama e Netanyahu
Dopo anni di lavoro coordinato per allontanare il rischio che l’Iran si dotasse di una bomba atomica, dunque, i due Paesi avrebbero iniziato a incaricare le proprie intelligence di scoprire «le cose non dette». «Hanno usato l’inganno non solo contro l’Iran, ma anche l’uno contro l’altro», scrive il Wsj, ricordando l’evidente disaccordo tra Barack Obama e Benjamin Netanyahu. Gli Usa, infatti, dopo essersi accorti di essere “monitorati” da Tel Aviv, nel 2012 avrebbero iniziato a loro volta a monitorare «da vicino le basi militari israeliane e intercettare le comunicazioni segrete» nel timore di un attacco di Israele al sito nucleare di Fordo, in Iran.
Spie in azione per il nucleare iraniano
Un’ipotesi, quella dell’attacco israeliano a qualche sito iraniano, che sarebbe stata tutt’altro che campata per aria. Secondo quanto riportato ancora dal Wsj, infatti, nel 2012 Israele avrebbe violato lo spazio aereo di Teheran. Un atto che gli Usa avrebbero letto come come la prova generale di un attacco agli impianti nucleari iraniani, nonostante funzionari americani fossero impegnati in colloqui segreti con il regime degli ayatollah.