La fase 2 di Matteo Salvini: “Noi, pronti per governare. Ma senza Alfano”

21 Ott 2015 8:22 - di Redazione

“No, guardi, Maurizio Lupi non sarà mai candidato sindaco di Milano. Glielo dico io. Dia retta”. Eppure a Roberto Maroni, Lupi piace. E piace anche a Silvio Berlusconi. “Lupi è il capogruppo di Ned, il partito che sostiene il governo Renzi cioè il governo che ammazza l’Italia. Ned è anche il partito che ha contribuito a tagliare i fondi a Milano. E noi dovremmo sostenere un candidato sindaco di Milano che toglie soldi alla città nella quale lo presentiamo? Non funziona”. E come si spiega la contraddizione, per la Lega, di aver Ncd alleato in Lombardia, in un patto di governo che è stato riconfermato da Maroni appena pochi giorni fa? “Mettiamola in questo modo: dove loro governano con noi da prima, nulla quaestio. Ma nuovi accordi mai più”.E insomma, dice Salvini, quell’alleanza è precedente alla sua presa del potere nel partito. E non ci si può far niente.

Alfano e Ncd sono diventati un oggetto di campagna elettorale per Salvini

Irrinunciabile. Si guadagnano molti voti ad attaccare Aitano? “Aitano è il peggior ministro dell’Interno della storia repubblicana. Forse il peggiore dall’unità d’Italia. Se ce ne liberiamo è un favore alla nazione, non solo alla Lega”. Va bene. Niente alleanze, dunque. Ma neppure niente candidature a Milano. Par di capire che tutto sia ancora in altissimo mare: non c’è un nome da spendere, non c’è un’idea chiara e non c’è nemmeno una coalizione definita. “Ma non c’è nemmeno fretta. Non è vero che il tempo è poco”, dice Salvini. Non è quello che dicono in Forza Italia. “Prima di febbraio il centrosinistra non avrà un candidato. Dovranno fare le primarie. E voglio vedere che casino ne viene fuori. Inoltre prima che il Movimento 5 Stelle decida un suo candidato, passerà almeno un anno. Come vede, non c’è fretta”.

L’8 novembre è il giorno del “Blocca Italia”. La grande manifestazione leghista.

“Non è una giornata di blocco – spiega Salvini a “Il Foglio” – ma una giornata di liberazione. Cominceremo il 6 novembre, con iniziative in tutte le province d’Italia, dal nord al sud. A Milano offriremo benzina a prezzo di costo. In Sicilia sosterremo i coltivatori costretti dall’Europa a mandare al macero le loro arance. A Como saremo al fianco dei frontalieri. Poi 1’8 ci sarà una grande manifestazione a Bologna per mandare a casa Renzi”. Ma al Cavaliere l’idea non piace. “L’idea di mandare a casa Renzi? In effetti ogni tanto gli scappa di votare a favore del governo”. Non gli piace l’idea del ‘bloccare’. “Ma noi non vogliamo bloccare l’Italia. Vogliamo bloccare Renzi. E visto che Forza Italia non sostiene il governo – o almeno così dice – dovrebbe partecipare anche Forza Italia”.

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