Chiesti i funerali cattolici per la madre di Fatima, la Chiesa: non possiamo
La famiglia di Assunta Buonfiglio, la madre della jihadista italiana Maria Giulia “Fatima” Sergio, ha chiesto i funerali cattolici per la donna arrestata insieme al marito lo scorso primo luglio in un’indagine del pool antiterrorismo di Milano e morta all’ospedale di Vigevano. Ma sulle esequie, inizialmente previste per domenica, è arrivata come un fulmine a ciel sereno la dichiarazione del vicario generale della Curia di Nola, in provincia di Napoli, don Pasquale D’Onofrio che ha spento le speranze di una sorella della donna deceduta: «la Chiesa non può compiere un gesto d’imperio celebrando i funerali cattolici per una donna che aveva aderito alla fede islamica. Sarebbe un’imposizione: Assunta tornerà davanti a Dio attraverso il rito della Fede che aveva abbracciato».
Assunta Buonfiglio, che si era convertita all’islam, era stata arrestata con l’accusa di essere in procinto di partire per la Siria assieme al marito e a Marianna per unirsi all’Isis e raggiungere l’altra figlia, la 27enne Maria Giulia “Fatima”, che si troverebbe ancora nel paese mediorientale. Ha trascorso tre mesi in carcere e, lo scorso 6 ottobre, è morta poche ore dopo aver ottenuto gli arresti domiciliari. Ha avuto un arresto cardiaco al termine di un intervento chirurgico all’ospedale di Vigevano, dove era ricoverata per alcuni problemi di salute. E’ stata eseguita nei giorni scorsi l’autopsia sul cadavere, disposta dalla Procura di Pavia per accertare le cause della morte. Terminati gli esami autoptici, la Procura ha concesso il nulla osta per la sepoltura del corpo. Inizialmente si era saputo che la decisione di celebrare i funerali con rito cattolico era stata presa dal marito, Sergio Sergio, che si trova agli arresti domiciliari, mentre la figlia Marianna è ancora detenuta in carcere. E, per questo, il difensore della famiglia Sergio, l’avvocato Erika Galati, ha presentato un’istanza al Tribunale di sorveglianza per consentire al marito e alla figlia, Marianna Sergio, di partecipare alla cerimonia. Ora, invece, è emerso che la richiesta di celebrare funerali cattolici per Assunta Buonfiglio è pervenuta da una delle sorelle della donna, che risiede in una frazione del piccolo Comune di Domicella, nell’Avellinese.
«Forse la sorella non sapeva della conversione di Assunta all’Islam – ipotizza il vicario generale – o forse, da cristiana, per lei è stato un gesto spontaneo, in un momento di forte dolore come quello della morte di un familiare, di chiedere i funerali in Chiesa. Ma noi non possiamo celebrarli, si tratta di un’impossibilità oggettiva, in quanto Assunta aveva abbracciato un altro credo, un’altra fede, e noi non abbiamo alcun elemento per dire che si sia riconvertita. Non è un discorso di “salvezza”, né di giudizio della persona, di ciò che è successo a lei ed ai suoi familiari: semplicemente la Chiesa non può imporre i propri riti. Assunta tornerà davanti a Dio attraverso il rito della sua fede”.