Da Ermanno Lavorini a Milena Sutter: ecco le “piccole” vittime di mostri e pedofili

4 Set 2015 17:15 - di Livia De Santis

Hanno fatto la storia della cronaca nera, loro malgrado. Sono i casi di minori rapiti, violentati e uccisi,  che hanno segnato il costume di un’Italia che sembra lontanissima. Il primo fu quello di Ermanno Lavorini, un delitto commesso a Viareggio nel 1969. Aveva 12 anni questo ragazzino quando, il 31 gennaio, uscì di casa per fare un giro in bicicletta. In una telefonata alla famiglia, poche ore più tardi, si chiese un riscatto. Il corpo fu ritrovato alcuni giorni dopo semisepolto nella pineta di Marina di Vecchiano. Si parlò di “giochi proibiti”, come venivano definiti all’epoca gli intrecci tra ragazzini e pedofili. Fu il primo “kidnapping” della storia d’Italia e fu seguito da polemiche, accuse infamanti, suicidi e processi che non hanno chiarito del tutto la vicenda. Tre persone furono condannate nel 1977.

Vittime di mostri: i casi di  Milena Sutter, Cristina Capoccitti e Daniele Gravili

Non meno eclatante è stato per la cronaca il caso Sutter: il rapimento e la morte della giovane Milena, 13 anni, figlia di Arturo Sutter, industriale svizzero naturalizzato italiano da parte del “biondino dalla spider rossa” Lorenzo Bozano. La ragazzina sparì il 6 maggio 1971 dopo essere uscita dalla scuola svizzera che frequentava a Genova. Anche qui ci fu un tentativo di riscatto, una telefonata in cui si chiedevano alla famiglia 50 milioni di lire. Poi più nulla fino al ritrovamento del corpo restituito dal mare quattordici giorni dopo. Per l’omicidio Lorenzo Bozano è stato condannato all’ergastolo. Aveva appena 7 anni Cristina Capoccitti quando, il 23 agosto del 1990, venne violentata e strangolata. Il corpo venne ritrovato nascosto tra i rovi poco fuori dal centro abitato di un paesino abruzzese, Case Castella di Balsorano. Michele Perruzza sarà condannato all’ergastolo e morirà di ictus nel carcere romano di Rebibbia il 22 gennaio 2003 portandosi con sè la verità sul delitto. Era l’ultimo giorno di vacanza quel 3 settembre del ’92 per Daniele Gravili, un bimbo di tre anni che viene rapito mentre gioca davanti casa al mare sulla spiaggia di Torre Chiana (Lecce), mentre i genitori a pochi metri preparano i bagagli. Il bimbo sarà ritrovato a meno di un chilometro da casa, morirà poche ore dopo in ospedale per soffocamento per aver ingoiato sabbia mentre veniva violentato sulla spiaggia. Il pedofilo assassino non è mai stato trovato.

L’orrore della morte del piccolo Silvestro Delle Cave

Cicciano è un paesotto del napoletano che non potrà mai cancellare l’orrore della morte del piccolo Silvestro Delle Cave, sequestrato, violentato e ucciso l’8 novembre del 1977 da tre uomini: il contadino 70enne Andrea Allocca, poi morto in carcere, il genero Pio Trocchia, condannato per l’omicidio, e l’altro genero dell’agricoltore, Gregorio Sommese, che contribuì all’occultamento del cadavere. I resti di Silvestro saranno trovati in una valigia otto anni dopo la sua morte.

Commenti

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  • Flavia 30 Marzo 2018

    Ermanno Lavorini fu vittima si si mostri, ma non di quelli che furono perseguitati nella pineta, bensì di ragazzi poco più grandi, appena diciottenni. Questo elenco è comunque troppo breve. Dimentica Ninfa e Virginia Borghese ad esempio, e la loro cuginetta.