Da Al Capone a Gotti, l’addio al “Padrino”: bare dorate, piazze piene

22 Ago 2015 9:09 - di Liliana Giobbi

Una bara dorata e vestiti di sartoria, «roba fina, cucita a mano», con milioni di petali di garofani e rose. Anche New York ha «regalato» un funerale stile Padrino a uno dei suoi mafiosi, John Gotti. E il boss della famiglia Gambino non è stato l’unico a compiere un ultimo viaggio sfarzoso negli Stati Uniti: all’addio di Al Capone hanno partecipato ventimila persone, mentre nel 1924 il funerale del fratello Frank Capone è stato contrassegnato da una parata di 150 auto e una corona di fiori da 20.000 dollari che circondava la bara argentata. Ultimi saluti sfarzosi sono stati regalati anche dal Canada a Nick Rizzuto, il figlio del capo mafia Vito Rizzuto: in un addio blindato la Little Italy di Montreal era scesa compatta in piazza per salutare Nick, ucciso a freddo da una banda rivale, nella sua bara dorata.

 La sfarzosità per l’ultimo saluto al Padrino

Ma l’addio di Gotti è stato quello che ha avuto più risalto per la sua sfarzosità, mostrando come il boss sia stato protagonista anche nel suo ultimo viaggio. Un viaggio terminato al St. John Cemetery di New York, considerato il cimitero ufficiale di Cosa Nostra, dove sono sepolti Lucky Luciano e altri capimafia come Vito Genovese, Carlo Gambino e Carlo Galante. Vestito da dandy, ”roba fina, cucita a mano” come descriveva i suoi abiti, Gotti era composto in un bara dorata, seguito da veicoli listati a lutto e uno meno serio con su scritto ‘Forza Italia 2002’: l’urlo che probabilmente Gotti avrebbe gridato se avesse avuto l’occasione di assistere a una partita degli azzurri al Mondiale.

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