Tajani all’attacco: “Un centrodestra serio non può stare con Tsipras”

1 Lug 2015 8:50 - di Redazione

«Io sto dalla parte di chi cerca l’accordo e, davanti al dramma della Grecia, agisce in modo responsabile. Certo non preferisco Tsipras». Che cosa hanno di sbagliato i greci? «Il popolo greco, nulla. Da Commissario europeo credo di averlo aiutato in tutti i modi, ho portato là centinaia di imprenditori perché investissero da quelle parti. Io però distinguo tra Tsipras e la Grecia. Che prima della svolta a sinistra era in una condizione migliore di adesso. Il governo Samaras, di centrodestra, aveva rimesso in moto la crescita, sia pure al prezzo di grandi sacrifici inaspriti dagli errori della Troika». Antonio Tajani a “la Stampa” spiega perchè essere di centrodestra e tifare Tsipras è incompatibile.

Per Tajani, “Tsipras è figlio di una vecchia cultura marxista”

Dopodiché l’anno scorso ha vinto le elezioni Tsipras… «Il quale ha subito messo in pratica la sua visione no global. La stessa per cui nel 2001, in occasione del G8, era stato respinto dalla polizia nel porto di Ancona, ricorda? Lui è figlio di quella cultura marxista, un po’ da vecchia Lotta Continua per capirci. Ribellarsi anziché dialogare. Distruggere invece di costruire. E i risultati si sono visti. Chi paga è il popolo greco, altro che democrazia».

“Merkel sulla grecia ha mostrato mostrato ragionevolezza e flessibilità”, spiega Tajani

Al centrodestra quest’Europa non piace ne punto ne poco, Salvini addirittura invita a ritirare i soldi dai bancomat in segno di protesta contro Bruxelles… «Non è la mia posizione». Preferisce tenersi l’Unione così com’è? «Assolutamente no, quest’Europa non mi piace. I correttivi ci vogliono senz’altro, ma vanno proposti e portati avanti in modo intelligente. C’è bisogno di serietà». Anche nel suo partito va di moda attaccare la Merkel… «Nella vicenda greca non se lo merita. Anzi, la Cancelliera è tra quanti hanno mostrato ragionevolezza e flessibilità. Ha cercato in tutti i modi una soluzione, pur sapendo quanto è difficile farla comprendere m Germania e nel suo stesso partito. Come tra molte difficoltà ha saputo tener vivo il dialogo con la Russia di Putin. È la Merkel che ha aperto la strada sull’immigrazione al riconoscimento delle quote, come chiede l’Italia. Cameron, per dire, non ha mostrato la stessa disponibilità al dialogo».

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