Suicida nel giorno dello sfratto: la sua casa era stata messa all’asta
Si è impiccato il giorno prima dell’esecuzione dello sfratto della casa dove viveva a Casalecchio di Reno, alle porte di Bologna. L’uomo, un 53enne agente di commercio, secondo quanto riporta l’edizione locale del Resto del Carlino, era reduce dal fallimento della propria attività economica – si occupava della gestione di una rete di distributori automatici di acqua ed alimenti – ed è stato trovato morto dalla madre. Separato, padre di una figlia piccola, viveva con una nuova compagna e da due anni era tornato ad abitare assieme alla madre 81enne nell’appartamento, venduto all’asta giudiziaria. Il 53enne aveva manifestato anche chiari segni di depressione, tanto che da alcuni anni era seguito dal servizio di igiene mentale dell’Ausl. A Casalecchio sono intervenuti i carabinieri e il 118.
La prima casa pignorabile
Proprio ieri, la maggioranza che sostiene il governo Renzi, aveva bocciato le mozioni dell’opposizione, tra queste una di Fratelli d’Italia, che chiedeva di sospendere le procedure di espropriazione relative a immobili adibiti ad abitazione principale. Formalmente c’è stato un via libera dell’Aula della Camera alle mozioni di maggioranza sulle iniziative volte a sospendere gli espropri delle prime case. Ma i testi approvati, di fatto, non garantiscono nulla: sostanzialmente impegnano il governo solo a «valutare l’opportunità di adottare iniziative di rango normativo per ad individuare misure di natura economica per la gestione dei mutui ipotecari per la prima casa in sofferenza, con particolare riferimento ai nuclei familiari, soprattutto quelli numerosi, che si trovano in situazione di temporanea insolvenza». Tutti respinti i documenti della opposizione, volti a bloccare gli espropri delle prime case. Tra queste appunto la mozione di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale nella quale si chiedeva che la prima casa non fosse pignorabile.