Piovono dollari su Blatter: l’ultima contestazione all’ex padrone della Fifa
Volano le banconote sulla testa di Sep Blatter. False ma volano. Un bel gruzzolo di dollari stampati apposta per una protesta piuttosto scontata, ma efficace. Scontata perchè il presidente ormai dimissionario della Fifa non è più il terribile tiranno contro cui nulla era possibile. Efficace perchè tirandogli addosso un po’ di banconote la pubblicità è assicurata. Appena entrato nella sala conferenze della Fifa, a Zurigo, Joseph Blatter è stato perciò ‘aggredito’ da un uomo che gli ha lanciato in viso una manciata di banconote false prima di essere portato via dalla sicurezza. Il presidente Fifa ha incassato la contestazione ed è poi uscito dalla sala. “Bisogna prima pulire. Per ora non sono in grado di parlare di calcio. Questo non è calcio”, ha detto visibilmente contrariato per l’accaduto Blatter. Certo è che ormai anche lui sa che il suo tempo è finito. Sa perfettamente che l’inchiesta voluta dagli americani – per motivi di bottega internazionale – lo ha definitivamente azzoppato. Un regno che sembrava senza tempo, si avvia a conclusione. E come sempre accade emargono fatti e circostanze taciuti, se non negati, per anni. Come le enormità delle spese e dei compensi che il mondo del pallone raccolto nella Federazione internazionale ha elargito ed elargisce ancora allegramente. Una Fifa che, ad esempio, spende per i suoi 474 dipendenti una media di 240mila dollari l’anno pro capite. E che tiene gelosamente segreto il compenso dei vertici, a cominciare, ovviamente, da quello del suo presidente. Adesso tutto sta per cambiare, dicono. Adesso tutto sarà più trasparente, sostengono. Adesso tutto sarà più giusto, giurano. Sarà. Ci piacerebbe che così fosse. Ma abbiamo parecchi dubbi. Perchè a promettere trasparenza e giustizia sono coloro che in tutti questi anni hanno collaborato con Blatter. Lo hanno issato al vertice della Fifa e lo hanno sempre sostenuto. Senza mai accorgersi o denunciare quanto invece è adesso emerso. Troppo facile scaricare il vecchio Sep adesso, troppo facile affibiargli ogni responsabilità. C’è puzza della solita operazione gattopardesca. Perchè la Fifa collabora direttamente con i vari governi. E quando i corruttori hanno i vessilli dei vari governi nazionali, chi può ergersi a paladino della legalità? Nessuno.