Immigrati, carica della Polizia a Roma. CasaPound: da qui non ci muoviamo
Tensione alle stelle nella capitale, sulla via Cassia al Casale San Nicola, per l’arrivo di cento immigrati nel centro di accoglienza allestito nell’ex scuola Socrate. Braccia alzate e tricolore alla mano residenti e militanti di CasaPound protestano contro l’arrivo imminente dei profughi. Non sono intenzionati a lasciare il presidio nonostante l’arrivo delle forze dell’ordine e la reazione durissima del prefetto di Roma, Franco Gabrielli, intenzionato a rimuovere il blocco. La tensione è salita alle stelle quando la polizia ha caricato i cittadini seduti a terra per impedire il passaggio degli immigrati che il prefetto di Roma ha deciso di trasferire in una struttura di Casale San Nicola.
La protesta di CasaPound
«Da qui non ci muoviamo, Casale San Nicola deve rimanere agli italiani. La difenderemo fino all’ultimo», dice il vicepresidente di CasaPound Italia Andrea Antonini. «Nello spiazzo davanti alla struttura che dovrebbe ospitare i rifugiati, dove i cittadini sono in presidio permanente da quasi tre mesi, sono arrivati i blindati delle forze dell’ordine – comunica CasaPound Italia che si è mobilitata al fianco dei cittadini – le 250 famiglie del piccolo comprensorio tra la via Braccianese e la Storta, al confine tra XIV e XV Municipio, ritengono non solo l’edificio e la zona, molto isolata, inadeguate all’accoglienza, ma temono che l’arrivo di cento migranti su una popolazione di poco più 400 persone, finisca col diventare una vera e propria “invasione”, ingestibile dal punto di vista della sicurezza». Per questo – continua la nota – sono determinati a non smettere di lottare neanche adesso, quando di fronte a loro vedono schierate con grande imponenza di mezzi le forze dell’ordine. Una protesta pacifica, certamente, ma che non si arresterà fino a quando non si avrà la certezza che Casale San Nicola resterà a loro.
Tensione con la polizia
Con le mani alzate e all’urlo “abuso di potere”, i cittadini hanno bloccato la strada che porta alla struttura. «Noi i rifugiati non li faremo passare ma la polizia minaccia di usare la forza se necessario», dice una donna che fa parte del comitato dei residenti. Sul posto sono arrivate le forze dell’ordine, vigili urbani e vigili del fuoco, e un blindato. I residenti, che cantano l‘inno d’Italia, sono intenzionati a non far passare nessuno. Fin dalle prime ore la situazione è stata tesa, prima della carica della polizia un’auto, una Mini, aveva sfondato e travolto il blocco dei residenti in uscita dal comprensorio di Casale San Nicola ferendo un’anziana donna ad un ginocchio.
Il sì della prefettura
È stato il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, a dare l’ok al trasferimento dei migranti al Casale San Nicola. La notizia è stata anticipata da alcuni cittadini, tra cui Alberto Meoni, uno dei coordinatori del comitato Casale San Nicola che nei mesi scorsi, insieme ad alcuni movimenti di destra tra i quali CasaPound, avevano dato vita alla protesta. Dopo il sopralluogo con il prefetto, Meoni aveva detto incredulo: «Ci ha spiegato che il sito è perfetto e che questo sarà il centro di accoglienza più bello d’Italia e che rispecchierà il modello del Paese».