Borghezio in tribunale si pente: voglio fare volontariato per i rom
“Essendo pentito per la sgradevolezza di questo fatto non intendo limitarmi a un impegno risarcitorio ma mi rendo disponibile nella mia città a fare volontariato“: lo ha spiegato in aula l’europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio, imputato a Milano per discriminazione razziale e diffamazione aggravata per alcune frasi contro la comunità rom pronunciate nel 2013 nel corso della trasmissione ‘La zanzara’ su Radio24. La proposta verrà valutata nei prossimi giorni dalle tre associazioni di rom parti civili nel processo.
Borghezio: “Erano frasi con finalità satirica”
“Ho espresso delle considerazioni con finalità satirica, ma non ho mai detto e non dirò mai parole riferite ai rom che attengono a ruspe o feccia”, ha dteto ancora Borghezio e si è quindi riferito ad alcune frasi pronunciate dal leader della Lega Nord Matteo Salvini e dall’europarlamentare del Carroccio Gianluca Buonanno. In particolare Buonanno, nel corso di una trasmissione televisiva, aveva definito i rom “la feccia della società”. Affermazioni dalle quali oggi Borghezio si è dissociato in aula.
L’intervista “incriminata” a La Zanzara
Borghezio, difeso dagli avvocati Mauro e Guido Anetrini, nell’intervista andata in onda l’8 aprile del 2013 si era scagliato contro la visita di otto giovani rom alla Camera, invitati dalla presidente Laura Boldrini in occasione della ‘Giornata internazionale dei rom e dei sinti’. Dopo averli definiti “facce di c… che qualche presidente della Camera riceve” l’eurodeputato aveva aggiunto, tra l’altro, di sperare “che non portino via gli arredi della Camera”. Aveva anche detto che “una buona percentuale” dei ladri “sono rom” e che rispetto al lavoro sono “come l’acqua con l’olio”. Parlando in aula, rispondendo alle domande del pm Piero Basilone, l’esponente leghista oggi ha riconosciuto da aver “fatto una fesseria”. “Ho usato delle espressioni inopportune con il solo obiettivo di attaccare il presidente della Camera Laura Boldrini – ha sottolineato – che ha accolto gente che secondo me non meritava di essere ricevuta in pompa magna”.
Processo rinviato al 26 giugno
Oltre a Borghezio, durante l’udienza sono stati ascoltati anche i rappresentanti delle associazioni di rom parti civili nel processo, uno dei giovani che parteciparono alla visita alla Camera, l’attivista per i diritti dei rom Dijana Pavlovic e il conduttore della trasmissione radiofonica Giuseppe Cruciani. Dopo la proposta di risarcimento annunciata in aula da Borghezio, il giudice della decima sezione penale del Tribunale di Milano Mariarosa Busacca ha deciso quindi di rinviare il processo al prossimo 26 giugno, per dare tempo alle parti di discutere su una possibile transazione.