Meloni: a Venezia per “legittima difesa” e mandare a casa Renzi

3 Mar 2015 18:40 - di Gloria Sabatini

Fratelli d’Italia sta per sbarcare in Veneto. Per ricambiare “il favore” a Matteo Salvini? «Ma no – sorride Giorgia Meloni che al telefono spiega le ragioni della manifestazione di sabato 7 marzo a Venezia dal titolo difendiamoci –  l’idea è quella di battere il territorio nei luoghi più simbolici per ripartire dalla gente e fare fronte comune contro Renzi».

Perché nel cuore del Nord-est?

Per legittima difesa. Perché il Veneto è la terra del benzinaio Graziano Stacchio che, per aver ucciso un rapinatore per salvare una donna, è stato processato dallo Stato, scendiamo in piazza a Venezia per dichiarare guerra all’insicurezza dilagante e per difenderci da un governo incapace di garantire la certezza della pena.

Sicurezza e poi?

Abbiamo declinato sotto il play off  “la difesa è sempre legittima” i principali temi caldi dell’attualità. Il Veneto è anche la patria degli imprenditori tartassati da una tassazione record che, malgrado i numeri e le slide di Renzi, è passata dal 41 per cento del 2011 al 44,7 per cento di oggi. Saremo a Venezia anche per dire no alle leggi speciali dell’Agenzia delle Entrate di uno Stato, unico al mondo, che nette i sigilli a un bar per aver evaso 90 centesimi e lascia impuniti i grandi evasori. A Venezia, terra del Mose, anche per difenderci da una corruzione impressionante che non riguarda solo la politica ma una classe dirigente inadeguata che costa 60 miliardi di euro di corruzione l’anno.

Tra i temi più caldi anche quello dell’immigrazione e la minaccia terroristica

Non c’è dubbio: al primo posto nella “legittima difesa” mettiamo l’immigrazione fuori controllo causata da un governo che non sa dare risposte oltre il buonismo di facciata, che nasconde un razzismo al contrario. L’Sos immigrazione è aggravata ulteriormente dalla crisi libica, su questo fronte Fratelli d’Italia ha una posizione netta e irremovibile: bloccare gli sbarchi finché non sarà debellata la minaccia dell’Isis in Libia. Se il “Califfato” controlla le coste libiche e decide chi deve essere sgozzato e di può imbarcarsi, non possiamo permettere che sia l’Isis a decidere chi entra nella nostra nazione. Infine vogliamo difenderci da un governo che massacra l’economia reale per favorire i poteri forti e le lobby finanziarie. In piazza con noi ci saranno professionisti, imprenditori, esponenti del mondo delle categorie e della politica.

Ci sarà anche Matteo Salvini?

Penso proprio di sì, insieme agli amici della Lega. Anche Marine Le Pen sarà presente con un messaggio di saluto nel nome della comune opposizione ai governi di sinistra.

La macchina organizzativa è a pieno regime. Previsioni sui numeri?

Stiamo facendo il massimo e le adesioni crescono di ora in ora, dal tam tam virale sul web al passa parola tra i militanti ai centralini impazziti per l’organizzazione logistica: tutto fa ben sperare. L’appuntamento è per sabato alle 14,30 al piazzale della stazione di Santa Lucia dalla quale partirà il corteo. Insieme agli esponenti e ai simpatizzanti di  Fratelli d’Italia anche il movimento dei Forconi e alcuni protagonisti illustri della vita pubblica, a cominciare da Giampiero Monti, maresciallo paracadutista, Medaglia d’oro in Somalia.

Su quali basi potrebbe rinascere un nuovo centrodestra, oggi diviso in tanti rivoli?

«Le alleanze si costruiscono sui fatti e sui contenuti che interessano gli italiani e non sulle chiacchiere e le interviste. Cominciamo a vedere chi è disponibile a scendere in piazza con noi sabato 7 marzo a Venezia, alle ore 14.30, alla Stazione Santa Lucia.

 

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