Addio al signor Candy. Con le sue lavatrici conquistò anche la Cina
È morto a 86 anni Peppino Fumagalli, patron del gruppo Candy, di cui era presidente onorario. È stato l’inventore nel 1946 della prima lavabiancheria italiana insieme al padre Eden – a sua volta fondatore negli anni trenta delle Officine Meccaniche Eden Fumagalli – e ai fratelli Niso ed Enzo. Alla guida del gruppo sin dalla fine degli anni ’50 è stato il pioniere di una strategia d’espansione commerciale e di internazionalizzazione. Nominato amministratore delegato in seguito alla scomparsa del padre nel 1970, ha portato l’azienda di Brughiero (Monza e Brianza) ad operare con marchi internazionali come Candy e Hoover grazie al lavoro di 5.300 dipendenti, otto stabilimenti e con un fatturato di oltre 860 milioni. Nel ’73 è stato nominato Cavaliere del Lavoro della Repubblica e nel ’98 ha ricevuto dalla Regina Elisabetta la nomina a Honorary Commander of the British Empire. Lascia alla guida dell’azienda i figli Beppe (amministratore delegato) e Aldo (direttore business sector washing appliances e presidente), che con i cugini Silvano e Maurizio sono la terza generazione monzese alla guida di una multinazionale presente in tutto il mondo.
Candy, un successo Made in Italy
Nel 1994 aveva descritto così il passaggio generazionale: «Ho consegnato le chiavi dell’azienda ai miei due figli e ai tre nipoti, figli di Niso. Ho detto: adesso, andate avanti voi. Così come aveva fatto mio padre con noi nel 1970. Solo quando l’ho fatto io, ho capito quale atto di grande generosità avesse compiuto mio padre nei nostri confronti». Si conclude dunque la vita di un uomo che ha percorso quasi un secolo attraverso una straordinaria avventura industriale innovando un Paese come l’Italia ed espandendo l’azienda dall’Europa alla Cina. I funerali si svolgeranno mercoledì alle 10,45 nel Duomo di Monza.