Tosi: primarie subito, aspettare significa perdere un’altra volta
È il primo leghista che parla a tutta l’Italia. Così il padrone di casa, Adolfo Urso, presenta Flavio Tosi al pubbico romano riunito al Cinema Adriano per la manifestazione Sveglia il centrodestra. E il sindaco di Verona non si sottrae: tassazione, burocrazia, Europa dei burocrati, federalismo. «Il mancato controllo della spesa pubblica e la schiera di tasse non sono il segno di disorganizzazione e incompetenza ma il frutto di un disegno scientifico», dice il primo cittadino della città scaligera che rappresenta l’alternativa dialogante all’impetuoso Matteo Salvini. «C’è chi campa sugli sprechi», aggiunge puntando l’indice contro la finta riforma del Lavoro e le polemiche ridicole sull’articolo 18, «di cui non frega niente a nessuno». Serve invece – spiega – parificare il pubblico impiego con il privato. E combattere il governo Renzi, il più statalista e centralista della storia». Sul futuro del centrodestra, il sindaco, portavoce del “federalismo patriottico”, non ha dubbi: «Non possiamo continuare ad aspettare o Renzi vince un’altra volta. Fatta eccezione per Berlusconi, che era un leader indiscusso, gli elettori non accettano più decisioni dall’alto. Non potremo mai costruire un’alternativa se non facciamo le primarie». Per Tosi oggi il problema del centrodestra si chiama patto del Nazareno. «Questo patto è lo strumento attraverso cui Renzi tiene diviso il centrodestra – dice tra gli applausi – è un’arma ricattatoria come la norma del 3%».