Referendum in Scozia, testa a testa tra i due schieramenti. E la regina Elisabetta II rompe il silenzio
Un consiglio che suona quasi come un monito, sicuramente come un auspicio. “Spero che la gente (in Scozia) penserà con molta attenzione al futuro”. Sono le parole che secondo il Times avrebbe pronunciato la regina Elisabetta II alla folla di fronte alla chiesa di Crathie Kirk, non lontano dalla tenuta reale di Balmoral in Scozia, dopo la consueta funzione domenicale a cui partecipa la sovrana. In questo modo discreto la sovrana sarebbe entrata nell’acceso dibattito sul referendum scozzese il cui risultato è più che mai indeciso, coi due schieramenti che sono testa a testa nei principali sondaggi. Un portavoce di Buckingham Palace non ha voluto commentare quanto attribuito alla regina, che nei giorni scorsi si era chiamata fuori, affermando che si tratta di “conversazioni private”: “Il Palazzo è stato molto chiaro sull’imparzialità costituzionale della regina su questo argomento e sul fatto che spetta al popolo di Scozia decidere”, ha aggiunto.
In una rilevazione per l’Observer, gli unionisti sono al 53%, mentre i secessionisti al 47%, se si escludono gli indecisi. In quella del Sunday Times la differenza fra i due schieramenti è minima: il ‘no’ è al 50,6% mentre il ‘sì’ al 49,4. In quella del Sunday Telegraph, invece, i secessionisti sono al 54% mentre gli unionisti al 46%. “Non è facile fare previsioni, abbiamo assistito a spostamenti drastici dei consensi da una parte all’altra”, ha detto Martin Boon, a capo dell’istituto di rilevazione Icm Research. Negli ultimi giorni sarà ‘caccia’ agli indecisi, che vengono stimati in 500 mila. Su un punto i due schieramenti concordano: sarà un referendum storico, con conseguenze di lungo termine. Domenica migliaia di sostenitori del ‘sì’ all’indipendenza hanno manifestato di fronte alla sede della Bbc a Glasgow accusando l’emittente pubblica di essere prevenuta nella copertura del referendum e di sostenere gli unionisti.