Ucraina, i servizi sequestrano un giornalista russo. Kiev dice «no» agli aiuti umanitari di Mosca

12 Ago 2014 17:36 - di

È stato arrestato dai servizi segreti ucraini Andrei Stenin, il fotoreporter russo dell’agenzia Ria Novosti di cui dal 5 agosto si erano perse le tracce in Ucraina orientale. Lo fa sapere il consigliere del ministero dell’Interno ucraino, Anton Gherashenko, citato dall’agenzia Interfax. Secondo Gherashenko, il giornalista sarebbe stato testimone di torture e omicidi a Shaktiorsk e «potrebbe essere complice dei terroristi (così il governo di Kiev definisce i miliziani separatisti, ndr)». Poche ore prima dell’annuncio, Mosca aveva aperto un’inchiesta sulla scomparsa in Ucraina orientale del fotoreporter russo. Le autorità russe non escludono che in questa storia sia coinvolta la Guardia nazionale ucraina. Secondo una fonte citata quattro giorni fa dall’agenzia Ria Novosti, il giornalista sarebbe trattenuto dai servizi segreti di Kiev a Zaporizhia – in Ucraina meridionale – dopo essere stato catturato dal gruppo paramilitare nazionalista ucraino Pravi Sektor. Intanto si apprende che sei soldati ucraini sono stati uccisi e 31 sono rimasti feriti nelle ultime ore nei combattimenti in Ucraina orientale tra le truppe di Kiev e i separatisti filorussi. Lo fa sapere il portavoce del Consiglio di sicurezza ucraino, Andrii Lisenko, citato dall’agenzia Interfax, mentre altri tre civili russofoni sono stati uccisi dai proiettili d’artiglieria che si sono abbattuti su Donetsk nel fine settimana, mentre 16 sono rimasti feriti. Lo sostiene il Consiglio comunale di Donetsk precisando che tra le strutture danneggiate dai bombardamenti vi sono la reception di una clinica e un ospedale. Intanto c’è un nuovo incomprensibile “giallo” sugli aiuti umanitari che Mosca sta mandando in Ucraina e che Kiev non vuole far entrare: il convoglio russo con gli aiuti umanitari non entrerà in territorio ucraino, e il materiale trasportato dai russi sarà caricato su mezzi della Croce rossa. Lo ha detto Valeri Ciali, vice capo dell’amministrazione presidenziale ucraina, citato dall’agenzia Itar-Tass. E oltre a impedire l’ingresso degli aiuti alla popolazione civile, le forze armate ucraine si apprestano a circondate definitivamente Lugansk, roccaforte dei separatisti nell’Ucraina orientale. Lo fa sapere l’esercito ucraino in una nota precisando che l’obiettivo è chiudere ai miliziani l’accesso alle strade che portano in Russia, da dove secondo Kiev ricevono armi e aiuti.

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