Mutande rubate, Vallanzasca si proclama innocente e chiede la visione dei filmati. Ma sono stati distrutti…

27 Giu 2014 13:16 - di Redazione

«Sono innocente ed estraneo ai fatti contestati». Con queste parole Renato Vallanzasca si è difeso, a Milano, nel processo per direttissima in cui è imputato per rapina impropria. «Il 7 luglio spiegherò tutto», ha detto in aula, chiedendo il sequestro dei filmati del circuito di videosorveglianza del supermercato in cui sarebbero avvenuti i fatti. Vallanzasca era stato arrestato lo scorso 13 giugno dai carabinieri per aver rubato merce dal valore di circa 70 euro, tra cui due paia di mutande, in una Esselunga. «Dopo le dichiarazioni spontanee – ha detto il suo legale Debora Piazza – ha accettato di sottoporsi all’esame del pm nella prossima udienza, forse per la prima volta nella sua vita. Anche questo dimostra quanto sia cambiato». Però, ha spiegato il suo legale, Debora Piazza, i filmati in questione sono andati distrutti. Oltre a lui, oggi sono stati ascoltati in aula un addetto alla videosorveglianza e un vigilante in servizio nell’esercizio commerciale. «Riusciremo a dimostrare in aula la sua innocenza – ha proseguito – anche se mi sembra grave il fatto che i filmati siano stati cancellati». Il giudice aveva convalidato l’arresto disponendo la sospensione del regime di semilibertà di cui godeva Vallanzasca, che deve scontare 4 ergastoli e 296 anni di carcere. Quando è stato arrestato per il furto nel supermercato, era in permesso premio per tre giorni. Era stato notato rompere delle confezioni di boxer nella corsia dell’intimo, quando è giunto alle casse l’addetto antitaccheggio gli ha detto che c’era altra merce da pagare e, di fronte alla reazione di Vallanzasca, il responsabile del punto vendita ha chiamato i carabinieri. «Io sono nato ladro, non so quando rubare smise di essere un passatempo e diventò una professione..». Così si raccontava Renato Vallanzasca davanti agli studenti dell’istituto superiore “Balilla Pinchetti” di Tirano in Valtellina nel 2010. La sua prima rapina la mise a segno proprio in un supermercato milanese come quello dove è stato arrestato ieri sera. Era il 1972, aveva 22 anni, la dinamica fu molto più violenta (irruzione, raffiche di mitra, 55 milioni di bottino), venne arrestato pochi giorni dopo e condannato a 10 anni.

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