Minacciava gli alunni col coltello. Il pm voleva l’assoluzione, ma arriva la condanna a un anno

18 Giu 2014 18:05 - di Redazione

Una sentenza che va in una direzione opposta alle richieste dell’accusa e dà forza alle famiglie che hanno denunciato una maestra d’asilo per maltrattamenti a minori. La storia fece scalpore qualche anno fa: l’insegnante terrorizzava i bambini più vivaci con minacce esplicite tipo “State zitti o vi uccido tutti”. A volte gli avrebbe mostrato, puntandolo loro contro, un coltello o un taglierino. Ora il collegio della prima sezione penale del tribunale di Firenze ha condannato a un anno di carcere (pena sospesa) per maltrattamenti a minori una maestra d’asilo sessantenne e, al risarcimento dei danni e alle spese, il ministero della Pubblica Istruzione. Stabilita anche una provvisionale di duemila euro per ciascun bambino parte civile (si sono costituite le famiglie di due bimbi con gli avvocati Cristiano Colucci e Laura Barbetti). Invece, la maestra è stata assolta dall’accusa di sequestro di persona “perché il fatto non sussiste”: sembrava che oltre ai maltrattamenti verbali, vere e proprie sfuriate culminate nelle minacce di percosse e anche di soppressione fisica, l’imputata avesse talvolta rinchiuso i bimbi (da 3 a 5 anni) in uno sgabuzzino, per punizione; secondo il tribunale però queste circostanze non sarebbero reali. Il pm Giuliano Giambartolomei aveva chiesto l’assoluzione da tutto per la maestra. Mentre si è detto “perplesso” della condanna il difensore dell’insegnante, avvocato Federico Bagattini dato che, ha spiegato, «c’è stata una richiesta di assoluzione completa da tutte le accuse da parte dello stesso pubblico ministero, che peraltro è capo della sezione della procura che si occupa specificatamente dei reati contro i minori. Aspetto le motivazioni della sentenza». I fatti risalgono al 2010. I carabinieri fecero indagini dopo le denunce di alcuni genitori, che notarono comportamenti anomali nei bambini (alcuni evitavano le carezze temendo di essere minacciati di colpi; un altro diceva ai genitori: «Lo so che sono un cretino»). Per quaranta giorni l’asilo fu monitorato con intercettazioni ambientali audio e video, da cui si distinguono bene le minacce verbali – tra queste, anche quella di far loro mangiare il sapone – che la maestra faceva per richiamare a una certa disciplina gli alunni nei momenti di confusione. La maestra risulta sospesa dalla cattedra.

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