Tasi, per i Comuni che non hanno deciso le aliquote la scadenza slitta a settembre
Il governo ha deciso che, nei Comuni che entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote, la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi è prorogata da giugno a settembre. Lo ha comunicato il ministero dell’Economia, con una nota in cui spiega che per tutti gli altri Comuni la scadenza per il pagamento della prima rata della Tasi resta il 16 giugno. La decisione è stata presa dopo che il governo ha incontrato oggi l’Anci e “per venire incontro da un lato alle esigenze determinate dal rinnovo dei consigli comunali, e dall’altro all’esigenza di garantire ai contribuenti certezza sugli adempimenti fiscali”. Sono in tutto 832 Comuni (su 8.092 del totale) hanno deliberato quale aliquota applicheranno sulla Tasi, ma di questi solo 514 i Comuni hanno pubblicato sul sito del ministero dell’economia la loro delibera. secondo il Servizio delle Politiche Territoriali della Uil. Ad eccezion fatta per Aosta, dove per le case non di lusso l’aliquota è stata fissata al livello base dell’1 per mille, e Pordenone con l’1,25 per mille, tutte le altre Città hanno aumentato le aliquote. Undici Città (Ancona, Bologna, Cagliari, Cremona, Ferrara, Genova, La Spezia, Piacenza, Reggio Emilia, Torino, Vicenza), sulle aliquote della prima casa, hanno adottato l’addizionale dello 0,8 per mille arrivando al 3,3 per mille, soltanto Milano e Roma hanno deciso di ricorrere all’addizionale suppletiva della Tasi sulle seconde case, arrivando in questo caso all’11,4 per mille. Torino ha scelto il 3,3 per mille con detrazione fissa di 110 euro per immobili con rendita catastale fino a 700 euro, più 30 euro per ogni figlio minore di 26 anni; Genova ha scelto il 3,3 per mille con detrazioni decrescenti da 114 euro per immobili con rendita catastale fino a 550 euro per arrivare a 50 euro per immobili con rendita fino ai 900 euro. Ancona ha scelto il 3,3 per mille con detrazioni legate agli immobili con rendita catastale fino a 440 euro e per il 2015 ha intenzione di portare l’aliquota sulla prima casa al 4,1 per mille; Palermo ha scelto il 2,9 per mille con detrazione fissa di 50 euro, più 20 euro per figli minori di 18 anni; Bologna ha scelto il 3,3 per mille con detrazioni decrescenti con il crescere delle rendite; Cagliari e Vicenza hanno scelto aliquote differenziate (2,8 per mille e 3,3 per mille). Milano, invece, ha scelto di fermarsi al 2,5 per mille, introducendo detrazioni legate alla rendita catastale (fino a 770 euro) e in base al reddito Irpef (fino a 21 mila euro). Roma ha scelto il 2,5 per mille con detrazioni decrescenti con il crescere della rendita catastale.