Oltre 400 persone a bordo del barcone affondato a Lampedusa: recuperati già una decina di cadaveri

12 Mag 2014 16:20 - di Redazione

Un barcone carico di migranti è naufragato a circa un centinaio di miglia a sud di Lampedusa. Le motovedette della Guardia Costiera avrebbero già recuperato una decina di morti. Le autorità marittime italiane sono state informate dall’equipaggio di un rimorchiatore al servizio di alcune piattaforme petrolifere. Secondo la segnalazione, l’imbarcazione – sulla quale c’erano circa 400 persone – si è rovesciata. Sul luogo dell’incidente sono già presenti, oltre ai mezzi della Marina Militare e delle Capitanerie di Porto impegnate nell’operazione Mare Nostrum, anche alcuni mercantili che sono stati dirottati in zona per le operazioni di soccorso. «Sono circa 400 i migranti a bordo del barcone». A comunicarlo Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa Italiana e vicepresidente della Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che chiede con urgenza all’Unione europea di aprire un corridoio umanitario. «Questa volta non vogliamo lacrime e dichiarazioni di intenti: l’Unione europea – afferma Rocca – deve intervenire immediatamente e senza altre perdite di tempo. Dopo la notizia di ieri sulla tragedia del naufragio al largo delle coste libiche, in meno di 24 ore dobbiamo intervenire su un nuovo dramma, un barcone rovesciato con circa 400 migranti a bordo dove sarebbero morte diverse persone. È chiaro che l’Operazione Mare Nostrum va implementata invece che chiusa e dovrebbe diventare una missione europea”. “Questi nuovi morti pesano sulle coscienze di tutti, nessuno escluso. Con profondo dolore di fronte a questa perdita di vite, per l’ennesima volta torniamo a gridare con forza l’urgenza di aprire un corridoio umanitario, che da un lato permetta un accesso sicuro dal sud del Mediterraneo in Europa per tutte le persone che scappano dalla guerra e dalla fame, dall’altro che possa combattere nello stesso tempo i mercanti di uomini. E’ sempre più urgente quindi un piano di accoglienza a livello europeo: l’Ue non si può più sottrarre alle proprie responsabilità», conclude Rocca.

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