Ottocentomila migranti pronti a partire: le cifre shock del Viminale sullo Tsunami in arrivo

29 Apr 2014 17:37 - di Mariano Folgori

La situazione immigrazione  rischia di esplodere. L’ultimo allarme arriva dal Viminale. Ci sono 800mila persone, se non di più, pronte a partire dall’Africa verso l’Europa. Lo ha detto il direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, ascoltato in audizione dalle commissioni Difesa ed Esteri riunite del Senato. «Il sistema di accoglienza per i migranti è al collasso, non abbiamo più luoghi dove portarli e le popolazioni locali sono indispettite dal continuo arrivo di stranieri». Lo ha detto il direttore centrale dell’immigrazione e della polizia delle frontiere, Giovanni Pinto, in audizione dalle commissioni Difesa ed Esteri riunite del Senato. «Attraverso la Libia – ha spiegato Pinto – giunge l’universo mondo. In quel Paese c’è la percezione di assoluta mancanza di controllo e rischiamo in prospettiva di vedere aumentare sensibilmente il numero di clandestini. In Libia non c’è un primo ministro, non c’è alcuna compagine governativa, non ci sono ministri. Ci sono clan, due in questo momento, che hanno il controllo: uno di area moderata, l’altro estremista supportato dal Qatar. I rappresentanti nominati dell’Assemblea sono alle dipendenze delle tribù che controllano il territorio». «Non abbiamo di fronte – ha lamentato il dirigente del Viminale – un governo col quale instaurare una dialettica, mancano interlocutori, possiamo dare tutti gli aiuti che vogliono, ma poi potrebbero essere usati in maniera negativa, non per le finalità stabilite».

Dopo la tragedia del 3 ottobre a Lampedusa, ha ricordato Pinto, «non abbiano più morti e questo è un dato oggettivo. Meglio gli arrivati che i morti, anche se un così massiccio arrivo di persone crea problemi. Mare Nostrum ha svolto un’operazione di drenaggio delle partenze, raccogliendo finora 23mila persone». Gli interventi di soccorso «si svolgono a 30-40 miglia dalle coste libiche, le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico di uomini lo sanno e ricorrono a natanti di qualità sempre peggiore, gommoni artigianali fatti in casa e barconi fatiscenti. Il prezzo del viaggio si è abbassato rapidamente. Non hanno bisogno di mettere eccessivo carburante e cibo perché sanno che la percorrenza massima sarà di 10-12 ore e le organizzazioni stanno lucrando ingenti somme da questo traffico».

Immediata la reazione del mondo politico, soprattutto sul fronte del centrodestra. Maurizio Gaparri ha definito «scioccante» quanto affermato dal direttore dell’immigrazione. Secondo il vicepresidente del  Senato, il Viminale  «ha ammesso che Mare Nostrum ha incrementato le partenze dalla Libia e favorito i trafficanti che hanno approfittato del vuoto di potere in quella terra. Quello che dicevamo da tempo e che oggi viene certificato. Se non si ferma subito questa disastrosa operazione le conseguenze saranno devastanti. Basta aspettare. Basta essere complici dei criminali. Basta con questa autentica follia. Non siamo più in grado di accogliere nessuno».

Di fronte al legittimo senso di allarme suscitato dalle sue dichiarazioni, Pinto ha poi cercato di innestare una decisa marcia indietro. Gli 800mila migranti, ha dichiarato conversando con i giornalisti, «non è detto che siano pronti a partire». «E poi vorrei assicurare tutti  – ha aggiunto  –  che la situazione è assolutamente sotto controllo. Stiamo gestendo tutto con la massima tranquillità e non c’è nessuna situazione di allarme». Lodevole intento quello di rassicurare l’opinione. Ma quello che è detto è detto. E non può essere cancellato.

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