Carla Rocchi: è un dovere di tutti i partiti occuparsi degli animali, giusta la posizione del Cav

28 Apr 2014 12:30 - di Priscilla Del Ninno

Silvio Berlusconi è da sempre un amante degli animali. «Nelle mie case – confida infatti a Barbara D’Urso che lo intervista a Domenica Live su Canale 5 – ho sempre avuto cani. E poi i lori figli e nipoti: spesso mi ritrovavo a correre con 15 di loro al seguito. Mia figlia Marina condivide questa mia passione – aggiunge – tanto che ancora ne ha 8 e fa come me. Ma è solo con Dudù», a cui la stampa avversa ha dedicato fiumi di critiche derisorie, che, confessa l’ex premier, «ho capito quanto si possa vivere e amare un cagnolino che sta in casa con te e condivide la tua quotidianità domestica». E allora, a proposito di convivenza con gli amici a quattro zampe, il Cavaliere ha ricordato come «nei club Forza Silvio verrà istituita una sezione per chi ha gli animali, che lavorerà concretamente alla possibilità di far ricevere cure veterinarie gratuite ai meno abbienti (disoccupati, pensionati). Il nostro programma – spiega allora l’ex premier in diretta tv – avrà tra i punti cardine, sgravi fiscali per le cure veterinarie e per gli alimenti destinati agli animali». E non è ancora tutto: «In Italia – continua Berlusconi dal salotto del Biscione – abbiamo 150.000 cani nei canili comunali: sono 150.000 prigionieri. È un problema che va risolto urgentemente, per questo ho disposto che uno dei settori dei nostri club Forza Silvio si interessi fattivamente alla questione. In pratica, ogni club ha il mandato di cercare un papà e una mamma per i cani che sono attualmente in gabbia, come in una prigione: in questo modo potremo addirittura arrivare a svuotare i canili comunali che, tra le altre cose, costano alla comunità 260 milioni di euro all’anno».
Un’attenzione al mondo animalista e ai suoi protagonisti a quattro zampe, che dimostra una cura per il sociale e per le categorie deboli, tropo spesso trascurati nell’ordine del giorno dell’agenda politica. Un’amara verità confermata tra le righe anche dalla presidentessa dell’Enpa (Ente nazionale prevenzione animali) Carla Rocchi, antropologa, animalista, ed ex parlamentare dei Verdi. «Berlusconi ha intercettato una grande fascia di popolazione sensibile al problema animalista: perché, se è vero che gli animali non votano, i loro proprietari invece sì», ci dice Carla Rocchi. La quale, a stretto giro aggiunge anche: «Personalmente sono stata eletta quattro volte in Parlamento grazie ai voti degli animalisti, che però, va anche detto, non ti perdonano se non rispetti le promesse fatte. Detto ciò, mi corre l’obbligo di dire che non solo condivido siano decisamente urgenti gli interventi proposti da Berlusconi in materia di animali, ma che io stessa, come federazione delle associazioni, ho promosso una richiesta articolata in maniera simile, rivolta a tutti i partiti. Partiti che, in materia, sono stati superati da qualche sindaco che ha cominciato a sperimentare sul territorio, e nella pratica, il supporto favorito dagli sgravi fiscali sugli acquisti veterinari, le iniziative mirate alla facilitazione delle adozioni, la riduzione dei costi, ecc. Del resto – conclude la presidentessa dell’Enpa – quella della tutela animalista e delle sue implicazioni economiche oltre che gestionali, riguarda, come riportato da uno dei più recenti rapporti Eurispes, l’87% degli italiani. È a tutti noto, infatti, che la metà delle famiglie ha in casa animali domestici; per non parlare dell’importanza del loro utilizzo nelle terapie mediche (pet terapy ndr), come in ambito civile e sociale. Non dovrebbe stupire, allora, e invece spesso è un dato poco considerato, che il comparto animale produca un attivo al Pil. È anche per tutta questa serie di motivazioni, allora – conclude Carla Rocchi – che ritengo che quanto espresso e argomentato da Berlusconi in ambito animalista sia quanto mai opportuno, oltre che urgentemente doveroso».

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