Che strano, nell’abbuffata di nomine di Renzi c’è tanta, tanta Toscana…

15 Apr 2014 16:22 - di Redazione

Quote rosa nei Cda delle partecipate pubbliche, ma anche quote “gigliate”: con le nuove nomine effettuate dal governo di Matteo Renzi debuttano nelle controllate del Mef manager fiorentini di nascita o di adozione. È nata in riva all’Arno Elisabetta Fabri, new entry nel Cda di Poste Italiane, presidente e ad della catena Starhotels fondata dal padre Ferruccio; Diva Moriani (nella foto), aretina di nascita, dalla vicepresidenza del gruppo fiorentino del rame Kme arriva invece nel cda di Eni. L’avvocato Alberto Bianchi, nuovo consigliere Enel, pistoiese di nascita ma fiorentino d’adozione, è il presidente della Fondazione Open, la ex Fondazione Big Bang nata a sostegno di Renzi: nel suo direttivo siedono anche Maria Elena Boschi, Marco Carrai e Luca Lotti. Marco Seracini, fiorentino nominato nel collegio dei sindaci di Eni, è stato tra i fondatori dell’associazione vicina a Renzi Noilink ed è il presidente di Montedomini, l’azienda partecipata dal Comune per l’assistenza pubblica di servizi alla persona. Semplice finanziatore (con diecimila euro) della campagna elettorale dell’attuale premier alle primarie 2012 è stato Fabrizio Landi, senese di nascita, già ad di Esaote, azienda leader del biomedicale con sede a Firenze. Nomine che fanno il paio con quelle del governo. Su 16 ministri, due arrivano dalla Toscana: l’aretina Maria Elena Boschi (Rapporti con il Parlamento) e la lucchese Stefania Giannini (Istruzione).  Ancora più nutrito il plotone delle poltrone di sottogoverno. Tra i viceministri ci sono il pratese Antonello Giacomelli alle Telecomunicazioni e il concittadino nonché compagno di partito di Renzi Lapo Pistelli agli Esteri. Con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il fiorentino Luca Lotti, braccio destro del premier, c’è pure il capo della segreteria a Palazzo Chigi Erasmo D’Angelis, Toscani sono anche il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri e quello agli interni Domenico Manzione. All’Istruzione c’è posto per il fiorentino Gabriele Toccafondi del Nuovo Centrodestra. Alle infrastrutture Riccardo Nencini, originario del Mugello e all’ambiente Silvia Velo di Campiglia Marittima. La carica dei toscani non finisce mai.

 

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