Scopelliti si dimette: «È tutto assurdo, da questa partita uscirò a testa alta»

28 Mar 2014 15:20 - di Desiree Ragazzi

«Sono rispettoso delle sentenze. È necessario fare un passo indietro». Il presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, all’indomani della sentenza di condanna nella qualità di ex sindaco di Reggio Calabria a sei anni di reclusione per abuso e falso e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per aver firmato dei bilanci ritenuti falsi, rompe il silenzio: «Abbiamo di fronte a noi una responsabilità grande e abbiamo dentro di noi la grande responsabilità di dire che è giunto il momento di rassegnare le dimissioni. Ora lo concorderemo con tutta questa grande squadra che mi ha affiancato in questi anni. La Calabria ha bisogno di un governo legittimato. Noi siamo perché vinca sempre la democrazia. Non gioisca il centrosinistra rispetto a queste scelte e a queste sentenze perché non vince la politica». Poi l’amara constatazione: «Le sentenze vanno rispettate soprattutto quando si è uomini delle istituzioni, ma non posso esimermi dal commentare quella che mi riguarda. Una sentenza clamorosa che lancia un messaggio inquietante e pericoloso per tutti gli amministratori del Paese. A oggi – ha detto – non è emerso un solo elemento probatorio che consenta di individuare la certezza della mia responsabilità. Credo che ci siano anche delle riflessioni da fare. Io ho firmato gli stessi atti che ha firmato il sindaco facente funzione che mi ha sostituito». E infine: «Lavoreremo e torneremo in campo come sempre a combattere la battaglia da postazioni e con ruoli diversi. Il legame profondo che ho con la mia gente e con la mia terra continuerà ad essere in cima ai miei pensieri. Oggi è una giornata molto importante e penso che da questa partita esco con la maglietta bagnata e con la testa alta».

La vicenda era esplosa in seguito alle autoliquidazioni che avrebbe fatto l’ex dirigente dell’Ufficio finanze del Comune Orsola Fallara, poi suicidatasi nel 2010. Una sentenza che va oltre le richieste del pm Sara Ombra, per la quale Scopelliti andava condannato a cinque anni e all’interdizione per lo stesso periodo. Le parcelle che Orsola Fallara si liquidò, per un importo di 750mila euro, erano da mettere in relazione al suo incarico di rappresentante del Comune nella Commissione tributaria. Partendo da questo, la procura ha avviato un’inchiesta che poi si è allargata con una serie di accertamenti tecnici sui conti del Comune dai quali sarebbero emerse una serie di irregolarità nei bilanci dal 2008 al 2010. Della vicenda si sono occupati anche gli ispettori generali delle Finanze. Nel luglio del 2012 è stato disposto il rinvio a giudizio degli imputati, mentre il dibattimento ha avuto inizio il 7 novembre del 2012. Ieri sera la sentenza.

Solidarietà a Scopelliti è arrivata da tutto il centrodestra.  Angelino Alfano si è detto fiducioso che nei «prossimi gradi di giudizio, Scopelliti uscirà assolto dalle accuse per le quali in primo grado è stato condannato». Gianni Alemanno ha parlato di una «condanna che appare incredibile». Il presidente del Nuovo Centrodestra Renato Schifani ha osservato che «siamo in presenza di una sentenza particolarmente dura che va addirittura oltre quelle che erano le richieste dello stesso pubblico ministero. Conoscendolo bene, sono certo che Scopelliti nei successivi gradi di giudizio riuscirà a ribaltare questa sentenza e dimostrare la sua completa innocenza ed estraneità ai fatti contestati». Per il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francesco Talarico «è una sentenza che colpisce per la sua severità, essendo la pena inflitta esorbitante, ben oltre le richieste del pubblico ministero. Pur rispettando l’azione dei giudici e le loro prerogative trovo tuttavia sbagliato che la legittimazione politica, che al presidente Scopelliti deriva dall’elettorato, possa subire sospensioni al primo grado di giudizio. Ho avuto modo di conoscere bene il presidente Scopelliti durante questi anni di proficua collaborazione e ne ho apprezzato, nel corso di un impegno essenzialmente volto a modernizzare il sistema politico ed amministrativo calabrese ed a delineare un futuro per le nuove generazioni, la lealtà, la trasparenza e l’amore per la nostra terra».

 

 

 

 

 

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