Obama elogia l’«energia» di Renzi per spirito di cortesia, ma non lo incorona

27 Mar 2014 18:09 - di Corrado Vitale

Le parole riservate da Obama a Renzi dopo il faccia a faccia a Villa Madama sono certamente lusinghiere. «Rimango colpito dall’energia , dalla visione in cui Matteo Renzi porta nel suo nuovo incarico. È una nuova generazione quella che guida l’Italia». Ma si scorge chiaramente in controluce che gli americani ancora non si fidano della nouvelle vague della politica italiana. Il vero elogio il presidente Usa lo riserva a Napolitano, l’unico a essere designato come “statista”. «Credo l’Italia ha una grande fortuna di avere uno statista di così grande calibro che guida il Paese  in un momento difficile». Washington, in sostanza, continua a fidarsi solo dell’uomo del Colle. E non è in fondo difficile capire perché. La politica italiana rimane agli occhi americani quantomai instabile e non deve essere stato facile per loro comprendere la brutale defenestrazione di Letta da parte del leader del suo stesso partito. Né la Casa Bianca deve avere molto gradito l’iniziativa del Pd volta al dimezzamento degli F35. «È possibile avere risparmi anche nel settore della Difesa, ma c’è un certo impegno irriducibile che i Paesi devono avere se i Paesi vogliono essere seri nell’alleanza Nato e nella Difesa», ha detto poi il presidente Usa in conferenza stampa. Più chiari di così…

Ciò che interessa a Obama è soprattutto l’accordo tra Europa e Usa nel fronteggiare la «violazione della legalità internazionale da parte della Russia». La posizione dell’Ue presa la vertice di Bruxelles è un «segnale dell’isolamento della Russia». Ma quello che gli interessa è anche l’ «alleanza commerciale»  transatlantica che a suo giudizio potrà promuovere la crescita non solo delle grandi aziende ma anche delle medie e delle piccole». Il giudizio sospeso sul premier italiano emerge anche quando il presidente Usa afferma che «Renzi deve prendere decisioni difficili, è nella natura della leadership politica».

Insomma, gli americani aspettano di vedere se, dietro le parole di Renzi, c’è anche la sostanza delle misure concrete. Il premier italiano è lesto comunque a cogliere la sollecitazione del presidente americano sul tema delicato del trattato economico transatlantico. «Speriamo  – dice Renzi –di chiudere l’accordo commerciale  tra Ue e Usa  nel nostro semestre  di presidenza europea». Il presidente del Consiglio ci tiene anche a ribadire di essere di essersi ispirato all’azione del presidente Usa. «Obama ha scelto un percorso ambizioso per ricostruire l’economia del suo Paese. Noi abbiamo scelto di usare lo stesso acronimo, jobs act, per restituire lavoro e spazio ai giovani. Gli Usa sono un modello ma l’Italia deve fare il proprio compito dando corpo a riforme strutturali». L’inquilino della Casa Bianca s’è augurato di potere ricevere Renzi a Washington. Chi vivrà vedrà.

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