Nessun giallo. Il Vaticano conferma il “pellegrinaggio” di papa Francesco in Terra Santa

7 Mar 2014 13:33 - di Redazione

Risolto il  giallo della visita papale in Terra Santa. Dopo la notizia dell’annullamento del viaggio diffusa da un sito israeliano, arriva la smentita ufficiale del Vaticano. «Sono confermati sia il viaggio del Papa in Terra Santa inagenda per il 26 maggio, sia il sopralluogo in Israele della delegazione vaticana che lo organizzerà, in agenda la prossima settimana, resta tutto come comunicato dalla Santa Sede» spiega il protavoce padre Federico Lombardi ai microfoni di Radio Vaticana. L’agenda di papa Francesco non cambia, dunque, malgrado lo sciopero di questi giorni dei diplomatici israeliani che sta ostacolando le attività diplomatiche in Israele. «Il viaggio è stato cancellato perché i lavoratori del ministero degli Esteri sono attualmente in sciopero e quindi impossibilitati a predisporre i necessari accordi per una visita di così alto livello», si legge sul sito israeliano. La Santa Sede non nasconde le difficoltà “tecniche” ma non le giudica così «grandi» da cancellare il pellegrinaggio annunciato da Francesco lo scorso 5 gennaio nel cinquantenario dello storico viaggio di Paolo VI, il primo pontefice della storia a recarsi nei territori martoriati culla del cristianesimo. Papa Bergoglio sulle orme dello storico abbraccio tra papa Montini e il  Patriarca Atenagora, che segnò la fine delle scomuniche reciproche tra cattolici e ortodossi, dunque, per celebrare davanti al Santo Sepolcro un Incontro Ecumenico con tutti i rappresentanti delle Chiese cristiane di Gerusalemme, insieme al Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli. «Fin da ora vi domando di pregare per questo pellegrinaggio che sarà un pellegrinaggio di preghiera», aveva detto a gennaio il pontefice, che è  il quarto papa a compiere il viaggio del coraggio dopo, appunto,  Paolo VI,  Giovanni Paolo II, nel marzo del 2000, e Benedetto XVI nel 2009. Il viaggio toccherà Israele e Palestina: tra le tappe previste Betlemme, Gerusalemme e Amman in Giordania. «Non rassegniamoci alle divisioni tra i cristiani, anche se la via verso la piena comunione è un cammino che risulta ancora oggi arduo e in salita», ha detto proprio oggi Francesco nel corso dell’udienza con il presidente del Consiglio ecumenico delle Chiese, «non abbiamo timore ad andare avanti con fiducia e non accontentiamoci dei progressi che pure abbiamo potuto sperimentare in questi decenni».

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