Esercito: al generale Graziano la medaglia al merito della Croce rossa italiana

11 Feb 2014 20:33 - di Redazione

Il generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore dell’Esercito, è stato insignito della medaglia d’oro al merito della Croce rossa italiana, per «l’intensa attività svolta come Force Commander e Head of Mission della missione Unifil dal 2006 al 2009». Il generale Graziano, si legge nella motivazione, «ha contribuito a sviluppare, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana, progetti di cooperazione civile e militare nell’intera area di responsabilità, nei confronti della popolazione locale, evidenziando un’elevatissima sensibilità e una vicinanza ai nobili ideali del Movimento della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, contribuendo significativamente al processo di stabilizzazione della delicata area Mediorientale». Il riconoscimento, è stato consegnato dal presidente della Croce Rossa Italiana e vice presidente della Croce Rossa Internazionale, Francesco Rocca. Durante la cerimonia il capo di Stato maggiore dell’Esercito ha ricordato come «l’Esercito ha avuto una stretta collaborazione con il Corpo delle Infermiere volontarie in tutte le missioni internazionali. Il Corpo militare della Cri e delle Infermiere volontarie– ha ricordato il generale – è stata presente anche nella prima missione italiana all’estero del dopoguerra sotto l’egida dell’Onu intervenendo in Corea con un ospedale da campo. La Croce rossa italiana – ha concluso il generale -Ha portato ovunque i propri valori che sono condivisi dalle Forze armate e dall’Esercito italiano». Rocca, nel ricordare che quest’anno ricorre il 150° anniversario dalla fondazione del Corpo, ha sottolineato come «la storia della Croce Rossa Italiana è indissolubilmente legata alla storia dell’Esercito, con un tratto di ausiliarietà che non vogliamo perdere perché è una caratteristica di cui siamo orgogliosi. La protezione delle istituzioni si accompagna alla protezione dei più’ deboli. In questo le nostre due istituzioni trovano una sintesi perfetta quando sono chiamate a collaborare».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *