Parla Laura Marsilio, ex assessore alla scuola: Shoah e foibe? Per Marino meritano solo una corona…

25 Gen 2014 10:29 - di Romana Fabiani

Alla vigilia del Giorno della memoria, nel mezzo delle stanche polemiche sulla pacificazione incompiuta e sulle troppe distrazioni del sindaco Ignazio Marino, l’ex assessore capitolino alla Scuola, Laura Marsilio, entra in campo raccontando un’altra verità, il percorso che da destra (un passato nel Fdg, nel Msi e An, oggi esponente di Fratelli d’Italia) ha realizzato per le scuole della capitale oltre il rito della commemorazione fine a se stessa. E si leva qualche sassolino sulla quasi nullità dell’assessorato attuale guidato da Alessandra Cattoi. «Con la riduzione dei fondi il sindaco sta vanificando un lavoro fruttuoso svolto negli scorsi anni dell’assessorato che ha sfidato la spending review impressa dalla riforma Gelmini per investire sulla scuola con un pacchetto generale sull’offerta formativa che ha riguardato anche il capitolo della memoria». In quale direzione? «Abbiamo riproposto e ampliato il progetto Shoah in collaborazione con la comunità ebraica – spiega Marsilio –  anche attraverso scambi culturali. D’altro canto abbiamo introdotto lo studio sulla storia, quasi dimenticata, del confine orientale e dell’esodo giuliano-dalmata facendo un percorso di vera e propria formazione scolastica grazie al contributo di eccellenti accademici e giornalisti». La Marsilio è stata due volte ad Auschwitz con la delegazione capitolina e alla Foiba di Basovizza (“Abbiamo visitato anche Pola e Fiume”). «Non ci siamo limitati, come oggi sta facendo Marino, alla commemorazione rituale, quasi fosse un obbligo, durante la visita ai campi di sterminio abbiamo voluto anche dare un segnale di apprezzamento per le radici: davanti alla cella di Kolbe accanto al rabbino che pregava in ebraico c’erano anche le suore che pregavano in italiano». Nel percorso della memoria della tragedia del popolo italiano sotto la dominazione titina, l’ex assessore alla Scuola ha inaugurato un dialogo con le istituzioni locali dell’ex Jugoslavia. Infine nella formazione era previsto un percorso più ampio sulla storia del Novecento condiviso dal Ministero dell’Istruzione come un progetto pilota a livello nazionale.

E adesso? Il sindaco  ha ridotto del sessanta per cento gli stanziamenti per la giornata della Shoah e azzerato il capitolo foibe. Non ci sono i soldi? «Ma non è vero – risponde Laura Marsilio – basta volerlo. Noi per esempio abbiamo risparmiato quasi cinquantamila euro attraverso una partnership con la scuola alberghiera Vespucci di Roma che ha pagato i viaggi». Nel libro Roma fa scuola, l’ex assessore ripercorre le tappe salienti di quella esperienza per rilanciare una proposta politica e amministrativa sui temi del futuro dei giovani, del benessere delle famiglie, della scuola, del disagio («il nostro lavoro si poggiava soprattutto sul confronto con associazioni, categorie, enti di promozione sociale, terzo settore, mondo produttivo»).  Tra i fiori all’occhiello si può citare il dimezzamento della lista di attesa per gli asili nido, l’introduzione del cibo a chilometro zero per le mense, la razionalizzazione della spesa; la riqualificazione dell’aggiornamento degli insegnanti. Oggi, forse nel nome della discontinuità, l’assessorato capitolino è fermo all’anno zero. «Oggi ci sono liste d’attesa sia per gli asili nido sia per le scuole d’infanzia, viviamo in una città ”bloccata e irrisolta”, come dimostrano anche i tagli dei bidelli, che tradotto significa meno qualità e sicurezza per i nostri figli. Poi vorrei sapere – conclude Marsilio – dove sono finiti i 13 milioni di euro l’anno stanziati dallo Stato per la parità…»

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