L’innovatore Renzi ci propina la solita minestra, anche se parla del Natale di chi soffre

19 Dic 2013 21:13 - di Giovanni Centrella

Sul lavoro da un innovatore come il segretario del Pd, Matteo Renzi, mi sarei aspettato qualcosa di più di un piano che nel nome, “job act”, vorrebbe suggestionarci positivamente, ma che nella sostanza sembra essere già vecchio. Ha detto Renzi: «Bisogna fare un gigantesco piano lavoro perché se nelle case degli italiani non torna il lavoro anche il Natale sarà più triste». Giusto. Ma come Matteo Renzi intende rendere più felice il Natale di milioni, perché tanti sono i giovani e non disoccupati, di italiani? Ci risiamo: «È venuto subito fuori l’articolo 18 come se fosse un problema. Ma l’articolo 18 è un totem ideologico attorno al quale danzano i soliti addetti ai lavori che non si preoccupano dei problemi ma fanno solo discussioni ideologiche». Che significa? Che noi sindacalisti che ancora lo difendiamo siamo vecchi, contrariamente a lui che essendo giovane lo vuole “superare”. Come? La proposta del giovane segretario del Pd è di abolire l’articolo 18 per i neo assunti. Rinforzato in questa idea sia dal premier, Enrico Letta, – «Tutto ciò che fa più occupazione in questo momento è il benvenuto. Ne discuteremo a gennaio» – e dal Presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, secondo il quale con questa proposta il Pd va nella giusta direzione.

Non solo non ci vedo nulla di nuovo, visto che è da oltre dieci anni che l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori è sotto attacco, ma addirittura è già stato smontato da una “diversamente giovane” ministra del Lavoro, Elsa Fornero, senza riuscire a creare posti di lavoro. Certo, lo avrà fatto in maniera fumosa ma non serve a nulla inserire un altro elemento in più per fare “chiarezza” in materia di licenziamenti, perché tanto c’è la crisi a dare l’ultimo colpo di grazia anche ai contratti a tempo indeterminato. Di fonte alla desertificazione industriale che sta flagellando Nord e Sud nella stessa maniera, di fronte ad un costante processo di esternalizzazione, alla svendita dei nostri asset più importanti, quelli ancora rimasti, davvero c’è ancora qualcuno che crede di creare occupazione partendo dai contratti e davvero questo qualcuno non ha ancora 40 anni? Difficile crederlo.

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